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Fuori dalla crisi, Coop 'bianche' fatturano e assumono

In Emilia-Romagna nel 2015 le 1.700 coop iscritte alla centrale ''bianca'' hanno realizzato un fatturato di 13,3 miliardi di euro, in aumento del 2,2% sul 2014 e visto crescere il numero degli occupati dell'1,4%. Sono i dati che risuonano all'assemblea 2016 di Confcooperative

In Emilia-Romagna nel 2015 le 1.700 coop iscritte alla centrale ''bianca'' hanno realizzato un fatturato di 13,3 miliardi di euro, in aumento del 2,2% sul 2014 (+6% sul 2012), e visto crescere il numero degli occupati dell'1,4% (73.343 addetti totali) pur a fronte di una flessione dei soci del 2,3% (245.509) e una sostanziale stabilità del numero delle imprese (+0,4%). Sono questi i dati che risuonano oggi all'assemblea 2016 di Confcooperative Emilia-Romagna, di scena al Savoia Hotel Regency con lo slogan "Bisogni che diventano impresa". Mentre dopo l'assemblea di stamane il presidente regionale di Confcooperative Francesco Milza procede verso la conferma per il mandato 2016-2020 col voto del pomeriggio (era subentrato a Maurizio Gardini, eletto poi presidente nazionale, a fine 2013), dalle istituzioni e dagli addetti ai lavori arrivano nuovi incoraggiamenti.

"Non solo il mondo della cooperazione ha dimostrato di stare sul mercato nonostante la grave crisi di questi anni, ma l'ha fatto in modo etico e morale. Oggi siamo in un momento diverso rispetto a qualche anno o mese fa, oggi la ripresa si affaccia nel nostro Paese: credo che anche in questo momento sistema coop possa dare un grande contributo, soprattutto nel settore ambientale dove c'è grande spazio per la cooperazione", applaude a margine dei lavori il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, centrista. Il 2013 per Confcooperative Emilia-Romagna è stato l'anno più duro, ma il giro d'affari è cresciuto negli anni: dai 12,6 miliardi del 2012 ai 13,3 dello scorso anno, quando si e'' registrata anche una ripresa sul fronte occupazionale.

Allargando il quadro dal 2008 al 2015, gli occupati segnano comunque un +8,98% (da 69.879 a 76.158) e i soci (+7,7%) oggi sono 367.000, ma è calato il numero delle imprese (da 1.832 a 1.703, -7,57%; il fatturato è aumentato del 7,14%, la raccolta delle banche di credito cooperativo dell'8,61% (12,6 miliardi lo scorso anno, al 90% utilizzati per garantire prestiti a imprese e famiglie).

Condivide il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi: "Le imprese cooperative hanno aumentato l'occupazione e c'è stato un ritorno ai valori veri del sistema, quelli della solidarietà per fare economia. Partendo da qui e dalla coesione sociale- segnala Gozi- possiamo lavorare insieme per rilanciare il settore, di cui stiamo definendo in Parlamento la nuova legge per sprigionare appieno tutte le potenzialità". Soddisfatto anche lo stesso Gardini, che precisa: "Si sta chiudendo in queste ore in Senato, in via definitiva, il testo di riforma del credito cooperativo. Ci sono cose da modificare ancora ma la norma sugli appalti ci convince. C'è bisogno di nuovo welfare, la legge di riforma del terzo settore è in dirittura d'arrivo e dovrebbe dare una spinta ulteriore".

Non è mancato da parte di Gardini un cenno forte e chiaro in sala all'illegalità: "Vadano avanti le imprese migliori, quelle che sanno innovare e non quelle che pagano tangenti. Queste noi non le vogliamo, ci manca il codice dell'illegalità. La battaglia contro le coop spurie e false prosegue".

Sorride di fronte ai numeri delle coop anche il governatore Stefano Bonaccini, al quale Milza nel suo intervento ha riconosciuto meriti ma ha chiesto "un maggiore riconoscimento del ruolo della cooperazione sociale, anche rivedendo le procedure burocratiche e informatiche che rischiano di vanificare gli obiettivi" della giunta di viale Aldo Moro. Distende in generale Bonaccini: "Si ha a volte un'immagine di una cooperazione in crisi, e infatti alcune grandi coop hanno chiuso, ma in realta'' il movimento cooperativo nel suo complesso ha aumentato il numero di aziende e addetti alla produzione, che negli altri settori sono calati in questi anni. Credo che la cooperazione dia un contributo importante allo sviluppo di questa regione, oggi che iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel della crisi". Ripercorrendo tutti i recenti numeri positivi per l'economia dell'Emilia-Romagna, il presidente regionale ribadisce poi di voler dimezzare al 2020 la disoccupazione, che era arrivata al 9%, e parla anche da presidente della Conferenza delle Regioni: "Siamo partiti col piede giusto in Emilia-Romagna, ora serve che il Paese e l'Ue sostengano la ripresa oltre i problemi e il terrorismo. Non ci piace quest'Europa: pensi di meno a banche e speculazioni, di più all'economia reale e agli investimenti". E alle coop bianche in sala, i cui responsabili non avevano citato la questione pubblicamente, Bonaccini si rivolge infine sorridendo e incassando un "no" corale: "L'Irap che pagavano le Asp e il privato sociale quest'anno lo paga la Regione. Tutto si può affinare, ma se non apprezzate potete tornare a pagarla voi...". (agenzia Dire)

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