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Economia Zona Universitaria / Via Zamboni

Lavoratori Coopservice, continuano i 'blocchi'. Dionigi: 'Inaccettabile impedire accesso in Facoltà”

Continuano "a singhiozzo" i picchettaggi in via Zamboni. Il Rettore torna a scansare le proprie responsabilità sui salari 'insoddisfacenti' dei lavoratori impegnati in appalto in Unibo: "L’interlocutore da chiamare in causa sono i ministeri"

Continuano i 'picchetti' in via Zamboni dei lavoratori di Coopservice impiegati in appalto all'Università, che denunciano "stipendi da sfruttamento, pari a 400 euro al mese" (VIDEO SFOGO). Da oggi saranno però "blocchi a singhiozzo", che si alterneranno ad una continua opera di comunicazione sulla vicenda, che avrà il suo fulcro nell'assemblea di giovedì 3 aprile alle ore 18,30 in via Zamboni 36. Da parte dei manifestanti è infine stata espressa la volontà di "garantire i servizi essenziali rendendo possibile lo svolgimento di appelli d'esame".

Cosa che non è sempre avvenuta, invece, nei giorni scorsi. Lunedì scorso e ieri, via Zamboni nel caos. Diversi gli edifici Unibo accerchiati dai manifestanti , con la solidarietà dei collettivi studenteschi. Impedito l'ingresso alle facoltà e sale studio. In alcuni casi i docenti hanno dovuto fare l'appello per gli esami fuori dalle Facoltà, in modo da ottenere il lascia passare almeno per chi deve oggi disputare l'esame. In altre circostanze,  qualche lezione o esame si sia svolto addirittura al bar.

Una situazione 'inaccettabile' secondo il Rettore di Alma Mater, Ivano Dionigi, che attraverso una nota ha fatto sapere che "per quanto riguarda le modalità di protesta adottate in questi giorni, considero tanto sacrosanto il diritto di sciopero quanto inaccettabile la forma di picchettaggio che impedisce l’accesso ai luoghi di lavoro e di studio".

Così il Rettore torna a mandare messaggi ai manifestanti - che continuano a chiedere di prendere posizione. Ma secondo Dionigi 'l’interlocutore politico da chiamare in causa non è il Rettore, sono i ministeri competenti'. A questo proposito - fa sapere - 'ho già scritto una lettera al Ministro delle Infrastrutture, al Ministro del Lavoro e per conoscenza al ministero dell’Economia e delle Finanze perché venga rivista la materia che disciplina gli appalti pubblici, soprattutto rispetto ai casi di cambio di appalto, affinché queste categorie di lavoratori possano vedere soddisfatte e garantite le proprie legittime aspettative”.

Blocco all'Università: collettivi e lavoratori contro accordo Coop


Poi il Rettore torna a ribadire quanto già dichiarato nei giorni scorsi sulla situazione salariale: “L’Ateneo - spiega - ha sostenuto per l’appalto Coopservice lo stesso onere finanziario dell’appalto precedente, in particolare il costo orario di ciascun lavoratore oscilla, a seconda delle varie posizioni, tra 14,97 euro e 17,52 euro più iva al 22%. Nei giorni scorsi mi sono adoperato – al di là dalle mie competenze e responsabilità ma nella convinzione della giusta causa - affinché, attraverso un’integrazione stipendiale, venisse riconosciuta la peculiarità dei servizi appaltati. La soluzione a cui si è giunti, pur migliorativa rispetto alla situazione precedente, continua a lasciare comprensibilmente insoddisfatti i lavoratori e l’Università stessa".

Spiegazioni che non soddisfano lavoratori e studenti Unibo, che invece continuano a puntare il dito contro "le condizioni schiavistiche che vengono vissute all'interno di questi posti di lavoro. Contratti di appalto che portano i lavoratori ad essere pagati addirittura a livelli di 3-4 euro l'ora, salari inaccettabili a fronte dell'orario di lavoro effettivamente compiuto". Secondo i manifestanti il rettore Dionigi "è ovviamente complice di queste politiche di sfruttamento, potendo intervenire nei bandi di appalto e invece trincerandosi dietro le solite scatole cinesi che rimpallano le responsabilità tra sindacati e cooperative".
La lotta "contro la precarietà e lo sfruttamento" non si placa fino a quando la situazione non sarà sanata".

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