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FdI: "La Regione riconosca gli errori e riapra i negozi"

A due settimane dall'ordinanza regionale che prevede lo stop ai negozi nel weekend (compresi i grandi negozi e quelli nei parchi commerciali), il consigliere chiede interventi

Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Giancarlo Tagliaferri, invita la giunta Bonaccini "a correggere gli errori fatti e a permettere a i negozi di aprire già da questa domenica". 

A due settimane dall'ordinanza regionale che prevede lo stop ai negozi nel weekend (compresi i grandi negozi e quelli nei parchi commerciali), il consigliere chiede interventi a sostegno dei piccoli negozi: "Da settimane ormai i negozi dei vari centri in provincia stanno facendo promozioni con sconti che superano anche il 50%. I negozi devono rifornirsi almeno otto mesi prima. Significa che devono spendere, sperando di incassare poi. Non si può fare altrimenti. Nei prossimi giorni arriveranno le scadenze da pagare. Per questo, un appello anche agli istituti di credito del territorio. Non chiediamo di mettersi una mano sul cuore come ha detto il premier Conte, ma che vengano incontro alle attività e aumentino i fidi".

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"Il Sottosegretario Davide Baruffi ha chiaro che per ogni posto di lavoro (precario e sfruttato) in una piattaforma del commercio digitale se ne perdono due (stabili e degni) nel vero mondo del commercio? Speriamo che lo ignori perché altrimenti non si spiegherebbe perché si ostini a negare ai nostri commercianti il diritto di lavorare come ha fatto martedì scorso in Assemblea legislativa ostinandosi nell'errore di non ritirare l'ordinanza Bonaccini che ha inasprito le già rigide norme nazionali in fatto di commercio - continua Tagliaferri - badate bene: non chiediamo deroghe, ma semplicemente di applicare le leggi statali e di non scaricare su cittadini e imprese il braccio di ferro tra la Regione e il premier Conte". 

"I grandi colossi a partire da Amazon hanno vita facile"

"Il Black friday si sta trasformando per tanti in un gioco al massacro. Con i confini tra comuni chiusi dal Dpcm del governo, e l'ordinanza regionale che obbliga alla chiusura i negozi nella giornata della domenica, i grandi colossi a partire da Amazon hanno vita facile nel monopolizzare le vendite del periodo. In una simile situazione diventa fondamentale, almeno procedere con l'apertura dei negozi alla domenica. In effetti l'ordinanza di divieto imposta dalla Regione aveva scadenza il 3 di dicembre, ma una settimana fa la Regione ha deciso di anticiparne la scadenza al 27 di novembre", attacca Tagliaferri che invita la Regione ad assumersi le proprie responsabilità, "a correggere gli errori fatti e a permetterebbe a i negozi di aprire già da questa domenica, mentre le strutture con una metratura superiore a 250 (ma non centri commerciali) potrebbero aprire anche domani".

"Sostegno dei piccoli negozi"

Inoltre, Tagliaferri chiede interventi a sostegno dei piccoli negozi: "Da settimane ormai i negozi dei vari centri in provincia stanno facendo promozioni con sconti che superano anche il 50%. I negozi devono rifornirsi almeno otto mesi prima. Significa che devono spendere, sperando di incassare poi. Non si può fare altrimenti. Nei prossimi giorni arriveranno le scadenze da pagare. Per questo, un appello anche agli istituti di credito del territorio. Non chiediamo di mettersi una mano sul cuore come ha detto il premier Conte, ma che vengano incontro alle attività e aumentino i fidi". 

Inoltre l'esponente Fdi chiede alla giunta Bonaccini "se intenda intervenire urgentemente e come per risolvere le criticita' sopra esposte e porre fine alle gravi conseguenze che derivano da tale situazione, sia per quanto riguarda l'ingiustificata e inammissibile limitazione delle liberta' individuali, sia per le pesanti ripercussioni economiche che il passaggio da zona gialla a zona arancione ha inevitabilmente comportato e che potrebbero addirittura peggiorare in caso di ulteriore passaggio in zona rossa".

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Un altro esponente Fdi in Regione, Marco Lisei, punta invece il dito sulle difficoltà del tracciamento. In una interrogazione presentata in assemblea legislativa Lisei chiede alla giunta "se non ritenga che questi gravi ritardi nell'esecuzione dei monitoraggi e dei tracciamenti abbiano influito in maniera negativa e decisamente rilevante sulla determinazione del coefficiente di rischio della nostra Regione in base ai parametri stabiliti dal Dpcm del 3 novembre 2020, facendola passare in breve tempo da zona gialla a zona arancione".

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