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Economia Zola Predosa / Via Nino Nannetti

"D&C" Zola, verso la cessione delle quote societarie: richiesta salvaguardia dell'occupazione

Tavolo in Provincia sulle sorti della storica azienda e dei suoi 48 dipendenti. Monta la protesta dei lavoratori

Si è svolto questa mattina al Tavolo di salvaguardia della Provincia di Bologna un incontro sulla situazione di crisi che vive la "D&C" di Zola Predosa, storica azienda del territorio con 48 dipendenti, specializzata nella commercializzazione all'ingrosso di prodotti alimentari di lusso. L'incontro era stato fortemente chiesto dai lavoratori e dalla Filcams Cgil a seguito dell'annuncio fatto a inizio gennaio dalla proprietà, Marina Deserti, sulla possibile cessione delle quote della società all'azienda Eurofood di Corsico (Mi).

L'assessore provinciale Graziano Prantoni aveva invitato al Tavolo anche Eurofood, che però ha deciso di non partecipare all'incontro spiegando che ad oggi mancano i presupposti affinché possano essere forniti ai lavoratori della D&C i chiarimenti richiesti. Nella lettera che Eurofood ha indirizzato all'assessore Prantoni emerge comunque la disponibilità a un confronto costruttivo non appena le condizioni lo permetteranno e alla luce dell'evoluzione dei rapporti contrattuali con D&C.
L'incontro odierno, che si è svolto anche alla presenza del sindaco di Zola Predosa Stefano Fiorini e dell'assessore alle Politiche attive del lavoro Andrea Fini, era necessario anche per fare il punto sull'Accordo Quadro sottoscritto al Tavolo di salvaguardia il 28/10/2013 in cui, grazie al senso di responsabilità e di sacrificio dei lavoratori, era stata individuata una soluzione alla situazione di crisi aziendale che ha previsto una riduzione del numero degli esuberi da 18 a 10 unità a fronte della disponibilità di tutti i lavoratori a trasformare temporaneamente il loro contratto di lavoro a tempo pieno in un contratto di lavoro a tempo parziale.

Nell'incontro odierno, in cui era presente il management D&C ma non la proprietà, è emerso che negli ultimi anni D&C ha subito un drastico calo del mercato passando da 90 a 28 milioni di fatturato e ha ridotto progressivamente il personale passando da 90 dipendenti agli attuali 48. Anche per questo motivo da tempo la proprietà aveva messo sul mercato la società alla ricerca di un acquirente, ma per ora con Eurofood è stato sottoscritto solo un preliminare di vendita che dovrà essere perfezionato entro la fine del mese di febbraio.

 “La Provincia di Bologna - dichiara l’assessore Prantoni - attraverso il Tavolo di salvaguardia è da tempo impegnata a trovare, con i sindacati e con D&C, percorsi e soluzioni finalizzate al mantenimento delle attività sul territorio e alla salvaguardia dell'occupazione e questi obiettivi devono essere perseguiti anche in questa circostanza. Auspico che, nonostante la situazione di incertezza momentanea, sia la proprietà di D&C sia quella di Eurofood dimostrino di avere a cuore il destino di 48 lavoratori che in questi anni hanno, con dedizione e sacrifici, dato lustro a questa storica azienda e al territorio che la ospita. Ricordo gli impegni presi da D&C nell'Accordo Quadro siglato a fine ottobre, in particolare l'impegno a verificare l’andamento aziendale e il piano di ristrutturazione, risanamento e rilancio industriale che deve tener conto del mantenimento occupazionale”.

LAVORATORI IN PROTESTA.  Dopo 36 mesi di ammortizzatori sociali e tre procedure di mobilità aperte da parte della D&C che hanno ridotto il numero di personale da 71 a 48 dipendenti, a Ottobre 2013 è stato sottoscritto un accordo al tavolo di crisi provinciale che evitando il rischio della chiusura della azienda da parte della proprietà e con ulteriori sacrifici di riduzione oraria dei lavoratori, doveva garantire il mantenimento della occupazione e la prospettiva di rilancio della stessa azienda". Ma al tavolo di salvaguardia oggi in Provincia l'azienda Eurofood, convocata, non si è presentata.
"Pertanto - annuncia Filcams Cgil - è stato deciso di aprire lo stato di agitazione con possibili iniziative anche di sciopero a sorpresa nei prossimi giorni nel caso non ci siano risposte adeguate e positive da parte delle aziende coinvolte che si rifiutano di partecipare concretamente ai tavoli di trattativa".

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