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Economia

Il segreto del peso forma? Stoviglie piccole e spuntini consapevoli

Così dal Sana 2012 di Bologna, dove nasce il progetto “Forma in Forma”. Secondo una ricerca si beve +74% con bicchieri bassi e larghi e se mangiamo di più è colpa dei piatti grandi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Se guardiamo una foto di un uomo -alto 182 cm- che sta vicino a un bambino, pensiamo che sia più alto che se lo vedessimo vicino a un elefante. Qual è il legame tra questa affermazione e un approccio corretto all’alimentazione? Semplice, secondo una ricerca dell’Università dell’Illinois si può bere fino al 74% in più usando bicchieri bassi e larghi rispetto a quelli alti e stretti. I piatti grandi invece ci inducono a mangiare di più, perché 100 grammi di pasta in un piatto con un diametro di 35 cm sembrano davvero pochi. Le merende e gli spuntini, poi, non vanno intesi come riempitivi in attesa dei pasti principali ma come momenti fondamentali per nutrire le nostre cellule e mantenerle giovani a lungo.

Disinformazione, costi, eccessiva attenzione alle calorie e persino le dimensioni dei carrelli della spesa, dei piatti e bicchieri, tutto può influenzare le scelte alimentari e il consumo di cibo

Nasce per questo il progetto “Forma In Forma” che debutta il 9 settembre alle ore 15.00 al Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, Sana 2012 di Bologna, con un corso di consapevolezza alimentare organizzato da You Can Group, kitchen incubator bolognese e officina creativa di progetti food e il dott. Domenico Tiso, Medico esperto di comunicazione, Responsabile dell’Ambulatorio di Nutrizione e Benessere presso la Clinica Villa Maria di Rimini e Presidente di ASAS (Associazione per la Salute correlata all’Alimentazione e agli Stili di Vita).

“Forma in Forma” spiega Sara Roversi ideatrice – con il dott. Domenico Tiso- del progetto “ è un format dedicato alla salute e al benessere correlati all’alimentazione. Abbiamo dato vita a un corso che partirà dalla città di Bologna e il cui scopo è quello di divulgare una maggiore consapevolezza alimentare che deriva dalla conoscenza del cibo e dei suoi effetti sulla salute. Il corso prende vita dalla collaborazione tra You Can Group, business incubator bolognese e ideatore di Sosushi e il dott. Domenico Tiso.
“Ma attenzione”, spiega il dott. Tiso “anche al diametro dei piatti e all’altezza dei bicchieri: quando mangiamo, anche l’occhio vuole la sua parte”. Ma se l’occhio inganna e ci fa mangiare più del dovuto?
“È probabile che un piatto grande ci induca a mangiare di più. In altre parole 100 grammi di purè o 100 grammi di pasta sembrano veramente pochi in un piatto di 30 o 35 cm di diametro. Gli stessi 100 grammi di cibo, viceversa, appaiono come una porzione abbondante in un piatto più piccolo. Un piatto di 25 cm di diametro, simile a quello che usavano le nostre nonne.” Quindi, piatti grandi ci fanno mangiare di più? Sembra di sì.

“E noi, per natura, -continua Domenico Tiso- tendiamo a riempire i nostri recipienti senza tener conto della misura del contenitore né del volume o quantità del contenuto. E poiché tendiamo tutti a finire ciò che abbiamo nel piatto, è probabile che lo mangeremo tutto. Ecco perché sarebbe buona abitudine porre attenzione al diametro dei piatti. Meglio quelli della nonna, se decidiamo di ritornare al nostro peso-forma senza sacrifici e con gusto.”
E cosa dire dei bicchieri? Il nostro cervello tende a concentrarsi più sull’altezza che sulla larghezza degli oggetti. Poniamo attenzione più alla verticalità degli oggetti che non alla loro “orizzontalità”. Per questo, la forma dei bicchieri può influenzare le nostre “bevute”, la quantità di liquidi che assumiamo. Gli occhi ingannano il cervello che ci induce ad eseguire comandi scorretti.

Una ricerca dell'Università dell’Illinois mostra che sia i giovani sia gli adulti sbagliano a valutare la quantità di liquido versata in un bicchiere, mettendone di meno in bicchieri alti e sottili rispetto a bicchieri bassi e larghi; anche se nella realtà si percepisce esattamente il contrario. Quindi, è un’opportunità o un’insidia questa tendenza a sovrastimare la dimensione verticale? Nessuna delle due, o tutt’e due. In altre parole, se si tratta di alcolici è bene usare i bicchieri alti e stretti per ridurre l’introito di calorie superflue, viceversa quelli bassi e larghi saranno ideali per aumentare l’idratazione delle nostre cellule e dei nostri organi con un maggior apporto di acqua

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