Economia e lavoro, studio Cgil vede forte rallentamento industria nel 2019
Turismo cresce ancora ma i posti di lavoro segnano una lieve flessione. Si risolleva il comparto delle costruzioni. I segni sono ancora tutti positivi o quasi, ma gli aumenti calano. Per il 2019 si vede un anno di forte rallenatmento per la manifattura
L'economia dell'area metropolitana di Bologna sta rallentando. A intravedere la dinamica del raffreddamento è uno studio Ires-Cgil che ha analizzato e i dati del 2018, con proiezioni e stime al ribasso per il 2019. Sebbene nell'anno scorso tutti gli indicatori siano ancora con il segno più, per il 2019 l'istituto ricerche economiche e sociali della Cgil intravede i segni di un calo consistente, soprattutto nel mondo della manifattura.
Nel 2018 il manifatturiero "vede un considerevole incremento del valore aggiunto (+3,8%), delle esportazioni (+6,2%) e dell'occupazione (+7,9%)" mentre i servizi segnano il passo, con il commercio e la ristorazione a segnare una battuta di arresto e anzi un calo sul fronte occupazionale.
In particolare, mentre il turismo sotto le Torri è aumentato dell'8,2 per cento coni pernottamenti a più 2,1, l'occupazione nei servizi di hotel e ristoranti ha segnato un -0,8 per cento.
Per Ires il calo è dovuto in parte a un effetto rimbalzo, fisiologico dopo la forte espansione del settore negli ultimi quattro anni, ma in parte a un forte calo anche del turismo stesso, che i dati provvisori del centro studi della Cgil in una crescita del solo +1% per gli arrivi, e del +3,1% sui pernottamenti, facendo risentire il contraccolpo sui posti di lavoro.
Del pari il 2019 è segnato da un forte rallentamento anche dell'industria, cosa che fa temere per la tenuta dei posti di lavoro in un settore ancora chiave del territorio bolognese. Secondo le stime, è in corso una forte decelerazione della crescita del valore aggiunto (+1,1% rispetto al +3,8% del 2018). Torna ad aumentare la cassaintegrazione, superando le 800mila ore a settembre 2019.
Anche i saldi tra attivazioni e cessazioni di contratti subordinati risultano negativi sia nel primo che nel secondo trimestre dell’anno, facendo
intravedere una possibile contrazione occupazionale complessiva nel settore. L’unico dato che risulta molto favorevole è quello delle esportazioni, che proprio tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 fa registrare nuovi tassi di crescita da record (tra +10% nel terzo trimestre 2018 in salita fino a +15% nel secondo trimestre 2019).
Il settore delle Costruzioni infine conferma l'uscita dal grave periodo recessivo degli ultimi anni facendo registrare sia un incremento del valore aggiunto (+1,3%) che degli occupati dipendenti (in base ai saldi tra attivazioni e cessazioni di contratti di fonte Siler), mentre quelli autonomi si sarebbero contratti.
Infine, sul fronte della 'qualità' del lavoro, si assiste a un deciso aumento dei contratti a tempo indeterminato (quasi solo nelle fasce di età più anziane) e a un calo di quello determinato. Le partite Iva aumentano invece dell'8 per cento nei primi sei mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018.