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Economia Fiera / Viale Aldo Moro

Regione, cresce il Pil e diminuisce la disoccupazione: "Il Patto per il Lavoro fa da locomotiva"

Le previsioni dil 2015: il Pil dell'Emilia Romagna nel 2015 crescerà dell'1,1% e, allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione complessivo calerà dello 0,5%

La crescita dell’Emilia-Romagna non si interrompe: il Pil nella nostra regione nel 2015 crescerà dell’1,1%  e, allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione complessivo calerà dello 0,5%. Si tratta di valori positivi più favorevoli rispetto a quelli nazionali. In Italia il Prodotto Interno Lordo è infatti previsto in crescita dello 0,7%, mentre le unità di lavoro dovrebbero crescere di 0,4 punti percentuali e il tasso di disoccupazione ridursi dello 0,4%.

A sottolinearlo è la Regione Emilia-Romagna, alla luce dei dati sul mercato del lavoro divulgati da Istat che "Sono fortemente condizionati dalla stagionalità – spiegano da viale Aldo Moro - ed è pertanto opportuno analizzarli su periodi di tempo più lunghi di un trimestre,  per evitare questi condizionamenti. Si pensi ad esempio che negli anni di espansione il tasso di disoccupazione variava di un punto percentuale nell’arco dell’anno, mentre negli ultimi anni, caratterizzati dalla crisi, il tasso ha oscillato anche di due puntuali percentuali"-

Se si confronta il primo semestre 2015 con l’analogo periodo dell’anno precedente si rileva che, a fronte di una sostanziale stabilità delle forze di lavoro (passano da 2.078mila del primo semestre 2014 a 2.079mila), l’occupazione è cresciuta di 6mila unità e la disoccupazione è nel contempo calata della stessa entità. Per il terzo anno consecutivo l’occupazione in Emilia-Romagna è cresciuta nel primo semestre. I disoccupati, che nel primo semestre 2014 erano aumentati, si riducono e sono inferiori anche al dato dei primi sei mesi del 2013.

Il contesto positivo è in particolare confermato, in particolare, dalla industria manifatturiera che traina la crescita occupazionale (+29mila unità),  che torna così su valori precedenti all’avvio della crisi del 2008. La Giunta regionale è impegnata a cogliere l’opportunità rappresentata da questi indicatori positivi, e il Patto per il Lavoro è lo strumento che consentirà di correre, confermando il ruolo di locomotiva per l’economia che questa Regione, da sempre e in misura maggiore in questi ultimi mesi, sta dimostrando.

Sempre secondo la Regione, il mercato del lavoro emiliano romagnolo continua ad essere fra i migliori e questo territorio è molto “attrattivo”. Se si guardano le differenze tra le dinamiche più recenti e quelle dello scorso anno, e se si tiene conto dell’esiguità dei valori negativi evidenziati nel secondo trimestre, non è possibile dedurre una interruzione della crescita, quanto eventualmente un rallentamento  della ripresa dell’occupazione fortemente condizionata dall’andamento del terziario che pesa per il 63% dell’occupazione complessiva.

L’Emilia-Romagna continua ad avere tassi di attività (percentuale delle persone che partecipano al mercato del lavoro)  e di occupazione (occupati su totale popolazione in età lavorativa) significativamente superiori a quelli medi italiani e delle regioni economicamente più forti del resto del nord Italia. Per di più i valori sono superiori anche a quelli delle medie  europee.
Ciò che ha contraddistinto il mercato del lavoro emiliano romagnolo è la forte partecipazione al mercato stesso, segnale questo di una attrattività del territorio anche da parte di persone provenienti da altre regioni oltre che dall’estero, cosa che produce effetti anche sull’assorbimento della forza lavoro.

Si è espresso su questo argomento e sui numeri Istat anche il segretario regionale del PD Paolo Calvano: “I dati Istat confermano innanzitutto che l’Emilia-Romagna continua ad essere tra le regioni con il più basso tasso di disoccupazione, maggiore solo rispetto a quello del Trentino Alto Adige. A questo si aggiunge il fatto che le stime indicano un crescita del Valore aggiunto regionale dell’1,1%, superiore dello 0,4% a quella nazionale, a conferma del fatto che siamo una delle regioni che contribuisce maggiormente a trascinare la crescita del Paese”.

“I dati sull’occupazione – prosegue il segretario – letti in una logica semestrale, evidenziano un aumento dell’occupazione di 6mila unità, passando da 1.900.000 (gennaio-giugno 2014) a 1.906.000 (gennaio-giugno 2015) con incrementi importanti nel settore manifatturiero che ritorna a livelli precedenti alla crisi economica. A questi elementi si aggiungono i recenti dati sulla crescita delle presenze turistiche nella nostra regione e gli investimenti che sono partiti o stanno partendo: da Berluti a Philip Morris, passando per Lamborghini”.

“Quindi – conclude Calvano - pur in presenza di un dato trimestrale di sostanziale stabilità, il trend economico dell’Emilia-Romagna continua ad essere un trend di crescita su base annua e il Patto per il lavoro varato dalla Giunta Bonaccini, mettendo a sistema le risorse europee, nazionali e regionali, non può fare altro che rafforzare quanto la nostra Regione può essere in grado di fare. Il Patto per il lavoro ha indicato una strada su cui noi intendiamo andare avanti”.

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