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Economia

Ex-Bredamenarinibus: i lavoratori le tentano tutte, due giorni in piazza

Il 6 e il 7 dicembre saranno in piazza Maggiore per informare anche i cittadini

I lavoratori dell'ex Bredamenarinibus hanno deciso di tentare il tutto per tutto: il 6 e il 7 dicembre saranno in piazza Maggiore per incontrare la cittadinanza e provare a favorire un'interlocuzione con le istituzioni locali.

La decisione è arrivata ieri nel corso di uno sciopero con assemblea, come fa sapere delegato Cristiano Bruni, della Fiom-Cgil. Lo sciopero sarà replicato anche nei prossimi due giorni, ma "a scacchiera": in pratica, i reparti dello stabilimento sono stati suddivisi "in quattro tronconi- spiega Bruni- così da coprire con le presenze le due giornate al gazebo".

Gli operai ex Breda, in questo modo, si avvicinano alla città, per essere visibili e far conoscere tutta la preoccupazione per la situazione dell'azienda. "Faremo volantinaggio e abbiamo invitato a venire un po' di persone", continua il delegato. Tra gli invitati ci sono il sindaco Virginio Merola, il governatore Stefano Bonaccini, l'arcivescovo Matteo Zuppi, i parlamentari del territorio ma anche cantanti ed esponenti della cultura. Tutto questo perchè di novità positive su Industria italiana, allarga le braccia Bruni, non se ne vedono: "Assolutamente no, tutto tace. Abbiamo invitato anche i parlamentari proprio per provare a capire qualcosa in più".

A metà novembre gli operai avevano annunciato le agitazioni: "Fino a quando Del Rosso non si decide a pagare gli stipendi, e fino a quando il Governo non ci dà una data risolutiva, non ancora inutilmente interlocutoria". 

Ma cosa è successo alla Breda?

"I soldi dati all'imprenditore scelto dal governo precedente (Stefano Del Rosso, ADd di I.I.A. - ndr) non si sa dove siano finiti - ci dice Papignani - non sono stati pagati neanche i mutui, è paradossale che ci sia lavoro ma non il denaro per costruire gli autobus, cioè per comprare i pezzi necessari". 

Un po' di storia: 

- Tra il 2014 e il 2015 vengono siglate le intese con le quali Finmeccanica cedeva a I.I.A. - Industria Italiana Autobus, lo stabilimento Irisbus di Flumeri (Avellino), allo scopo di costituire un polo del trasporto su gomma. "Siccome non potevano vendere gli autobus perchè sprovvisti di licenza, nel gruppo è entrata anche la BredaMenariniBus, a quel punto I.I.A ha preso un sacco di soldi pubblici, che fine hanno fatto?" chiede Papignani "l'imprenditore in questione faceva costruire gli autobus da aziende turche, infine non ha più pagato neanche loro, in pratica delocalizzava".

I.I.A. è dunque il frutto di un'alleanza tra Finmeccanica, che detiene il 20%, e il gruppo Del Rosso, attivo nella distribuzione in Italia degli autobus King Long cinesi, che detiene l'80%.  

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