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Ex Manifattura Tabacchi: "Posti di lavoro barattati con il progetto del Tecnopolo"

Il consigliere Favia: 'I lavoratori sono stati truffati'. Al via battaglia legale. I dipendenti Bv Tech avvieranno una diffida nei confronti della Regione e chiederanno il risarcimento danni

Un atto di diffida al quale seguirà una richiesta di risarcimento in sede civile. E’ quello che i lavoratori della Bv Tech (ex Manifattura Tabacchi) presenteranno nei confronti della Regione Emilia-Romagna colpevole di aver barattato i loro posti di lavoro con la nascita del Tecnopolo. L’iniziativa è stata annunciata ieri nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’avvocato Marina Prosperi (che assiste i lavoratori della Bv Tech) e Giovanni Favia, consigliere regionale indipendente.

“La diffida non è solo che l’inizio di una più articolata iniziativa legale che si basa sull’esito della perizia disposta dalla Procura all’interno dell’indagine sul Tecnopolo – ha spiegato l’avvocato Marina Prosperi  -. I periti della Procura hanno evidenziato come la Regione abbia acquisito l’area dalla Bat con uno ‘sconto’ di ben 30 milioni di euro. Soldi che a nostro avviso sono il prezzo pagato affinché la Regione si facesse garante, con la sottoscrizione di un accordo nel 2008, della ricollocazione dei lavoratori attraverso la Bv Tech. Il licenziamento dei lavoratori della Bat, infatti, era la causa diretta e unica affinché la multinazionale vendesse l’area alla Regione. E visto che la ricollocazione di fatto non è mai avvenuta crediamo che sia arrivato il momento che la Regione risponda di questa sua grave responsabilità in sede civile”.

“I lavoratori della Bv Tech sono stati truffati – aggiunge il consigliere Favia –. La Regione li ha utilizzati per aver un proprio beneficio materiale per la realizzazione di un Tecnopolo che non sappiamo nemmeno se mai si farà. E’ stata fatta un’operazione di risparmio di soldi pubblici barattandola con il lavoro delle persone. Trenta lavoratori sono passati dall’avere un contratto a tempo indeterminato, in un mercato solido come quello del tabacco, a ritrovarsi senza lavoro, con la complicità della propria Regione. Tutto questo è inaccettabile. È paradossale che questi lavoratori debbano rivolgersi alla giustizia per avere le risposte che la maggioranza politica di questa Regione poteva e doveva dare".

Assistiti dall’avvocato Prosperi i lavoratori presenteranno una diffida nella quale si invita la Regione a provvedere al rispetto degli obblighi sanciti dal patto contratto nel 2008, prevedendo in caso di inadempimento anche un’ipotesi di risarcimento danni. “La Regione dall’acquisto dell’area dell’ex Manifattura Tabacchi ne ha tratto un consistente vantaggio economico mentre i lavoratori hanno visto azzerate le loro condizioni lavorative – ha concluso Favia -. Se nel 2008 non si fosse firmato quell’accordo oggi questi lavoratori sarebbero sicuramente ancora dipendenti Bat”.

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