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Economia

“Tarocchi” made in Emilia Romagna: “Parmesao” e “Regianito” minacciano il settore

Spesso il falso è più diffuso del vero. Lo denuncia Coldiretti che lancia l'allarme su aziende, lavoro e consumatori. I nomi più curiosi per formaggi e insaccati

Sono ormai su tutte le tavole del pianeta i prodotti “taroccati”, e fortunatamente non solo,  made in Emilia Romagna  con un fatturato da capogiro: nel 2011, 60 miliardi in Italia, 8 nel resto del mondo. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti: un fenomeno che ruba risorse al settore e, tema quanto mai attuale, all'occupazione.

EXPORT. Le esportazioni di prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli si aggirano sui 4,8 milioni di euro. Secondo Coldiretti, le cifre potrebbero triplicare se tutti i prodotti venduti  e spacciati come emiliano-romagnoli provenissero effettivamente dalla regione. “Nei mercati emergenti” prosegue l'associazione, “spesso il falso è più diffuso del vero e condiziona negativamente le aspettative dei consumatori".

I CURIOSI “NOMIGNOLI”. Colpiti dalla falsificazione soprattutto i formaggi e le carni lavorate, gli insaccati, tipicità ed eccellenze della nostra regione che nel 2011 ha esportato 548 milioni di carni preparate e 549 milioni di prodotti lattiero caseari. Innumerevoli e curiosi i nomignoli: Parma salami del Messico, Mortadela siciliana in Brasile, Provolone nel Wisconsin. Il Parmesan è diffuso in tutti i continenti, con le variante Parmesao in Brasile, Regianito in Argentina, Parmesello in Belgio o Parmezan in Romania.     

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