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Economia

Focolaio Covid nei magazzini Bartolini, 64 contagi. Sindacati: "Le aziende devono investire nella sicurezza"

"Forse Brt avrebbe potuto bloccare le attività. La logistica è stata al servizio del paese anche durante il lockdown. Si tratta responsabilità sociale, ricordiamo che i corrieri vanno a casa delle persone"

Dispositivi di protezione individuale, sanificazione dei locali e dei mezzi, distanziamento o separatori di posizione, oltre alla corretta igiene personale. E' quanto prevedono i protocolli del Ministero della Salute sulla sicurezza dei posti di lavoro e per limitare quindi il contagio da Covid. 

E' delle ultime ore la notizia che la filiale del corriere Bartolini-Brt di Bologna Roveri conta diversi contagiati e, secondo Sì Cobas, non sarebbe l'unica azienda della logistica del distretto bolognese a destare preoccupazioni. Tiziano Loreti e Simone Carpeggiani del sindacato di base temono per l'intero comparto: "La situazione sta pericolosamente sfuggendo di mano, si sono registrati altri casi di contagi nei magazzini della logistica, non si può lavorare ammassati in questo periodo. Ci aspettiamo il peggio".

Bologna Today ha interpellato anche l'assessore comunale al Lavoro, Marco Lombardo, che però, prima di pronunciarsi, si riserva di comprendere meglio lo stato dei fatti. 

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"Siamo un po' allarmati" ha detto a Bologna Today Maurizio Lago,segretario generale di Uil trasporti Emilia-Romagna "si tratta di un focolaio che coinvolge i dipendenti, che a loro volta hanno una vita privata e una famiglia. Al momento, siamo in attesa del responso dei tamponi. Forse Brt avrebbe potuto bloccare le attività. Quanto a noi - conclude Lago - siamo cercando di capire l'entità del fenomeno, non vorremmo che fosse mancato qualcosa nel rispetto dei protocolli di sicurezza stabiliti dal decreto del presidente del Consiglio". 

"Come sempre, come sindacato diciamo in tutte le salse alle aziende di seguire i protocolli di sicurezza stabiliti dal governo. La logistica in particolare è stata al servizio del paese, un segmento che ha continuato a lavorare anche durante il lockdown, visto il forte sviluppo dell'e-commerce - sottolinea Salvatore Corbisiero, segretario regionale della Fit-Cisl - secondo noi le aziende si devono assumere l'onere di fare gli esami, almeno sierologici, ai dipendenti, del resto, i corrieri in particolare si recano a casa delle persone. Si tratta di prendersi una responsabilità sociale e quindi di combattere i contagi in prima linea. anche se tutto questo ha un costo. Siamo preoccupati, si nota una certa rilassatezza. Ci sono però grandi aziende che hanno investito in sicurezza, obbligando i lavoratori a fare gli esami e lasciando a casa quelli che erano entrati in contatto con il covid. Certo il rischio è un freno alla produttività. Quanto al caso di Bartolini - conclude Corbisiero - attendiamo l'esito dei tamponi". 

Sopralluogo Ausl

Sarebbero 200 le persone sotto sorveglianza. I positivi in particolare sono 64, di cui 9 sintomatici, con due ricoveri. A chiarire come sono andati i fatti è Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl di Bologna, rispodendo ai cronisti dell'Agenzia Dire: "Abbiamo trovato 47 dipendenti positivi, di cui sei sintomatici", cotinua Pandolfi "altri 17 casi sono riconducibili al focolaio lavorativo della Bartolini, tra familiari e conoscenti, di cui tre sintomatici". 

Il 18 giugno, l'Ausl ha fatto un sopralluogo a sorpresa nel magazzino di Bartolini alle Roveri, riscontrando mancanze e facendo alcune prescrizioni all'azienda (non sanzioni). "Non tutti portavano la mascherina- riferisce il dirigente Ausl- non era sempre garantito il rispetto delle distanze e c'erano alcune mancanza anche sulla gestione dei locali in termini di pulizia". 

L’Azienda: "Continuiamo a seguire rigorosamente i protocolli"

In serata, l'azienda ha fatto sapere che "sin da subito istituito un Comitato che controlla costantemente la situazione per elaborare i diversi scenari al fine di adottare tutte le misure necessarie a salvaguardare la sicurezza e la salute di chiunque interagisca con il network, inoltre è stato eliminato l’obbligo di raccolta firma del destinatario per garantire la consegna sicura rispettando il distanziamento sociale. Gli autisti in fase di consegna hanno l’obbligo di attenersi alle disposizioni di sicurezza in essere, all’uso dei dispositivi di protezione individuale e altresì l’Azienda continua a seguire rigorosamente i protocolli relativamente alla sanificazione dei magazzini e degli uffici, e a fornire tutti i dispositivi di protezione individuale in conformità con quanto dettato dal governo, in tutte le sue 193 filiali distribuite in maniera capillare sul territorio nazionale e con una forza lavoro di oltre 18mila persone".

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