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Fiera del ciclioturismo, numeri da boom: "Milioni di presenze l'anno, chi sono i vacanzieri sui pedali"

I dati sono stati presentati oggi al Forum del Cicloturismo, evento dedicato agli operatori e alle reti nazionali e internazionali all'interno della seconda edizione della Fiera del Cicloturismo di Bologna

Oltre nove milioni di presenze pure nel solo 2022, più del doppio del 2019, con un giro di affari di un miliardo. È quanto emerge dal Rapporto "Viaggiare con la bici 2023", realizzato da Isnart per l'Osservatorio sull'Economia del Turismo delle Camere di commercio promosso con Legambiente. I dati sono stati presentati oggi al Forum del Cicloturismo, evento dedicato agli operatori e alle reti nazionali e internazionali all'interno della seconda edizione della Fiera del Cicloturismo di Bologna.

Nel dettaglio, si stima che in Italia nel 2022 i soli cicloturisti cosiddetti "puri", ossia i turisti italiani e stranieri che scelgono l'Italia appositamente per una vacanza in bicicletta, abbiano rappresentato oltre nove milioni di presenze turistiche, più del doppio del 2019 (4,4 milioni di presenze), un numero capace di generare un impatto economico stimato in oltre un miliardo di euro. Accanto a questi, vi sono turisti mossi da altre motivazioni che trascorrono parte della vacanza utilizzando la bicicletta, e da qui arrivano quasi 24 milioni di presenze turistiche associabili a questo segmento, per una spesa sul territorio pari a quasi tre miliardi di euro.

L'identikit del cicloturista

Il cicloturista ha un'età media tra 28 e 57 anni (nel 71% dei casi), ma ci sono anche i baby boomers (sono il 17,3% tra i 58 e i 72 anni), caratterizzati da una maggiore capacità di spesa rispetto ai più giovani. I cicloturisti stranieri spendono tendenzialmente di più degli italiani, non solo (comprensibilmente) per le spese di viaggio (si parla di una differenza di 143 euro), ma anche per l'alloggio: in media 15 euro in più al giorno a persona. Un cicloturista su tre viaggia in coppia, uno su cinque da solo o con gli amici. Per l'alloggio si prediligono gli hotel (per il 28%), seguiti da agriturismi (11%) e camping (7%) attrezzati per le vacanze in bicicletta.

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"Un turismo da promuovere, servono incentivi fiscali"

Ma non basta fare ciclovie o adeguare all'utilizzo in bicicletta nuovi itinerari su "strade bianche": per promuovere lo sviluppo turistico di una destinazione sono necessari servizi "a misura di ciclista" come la geolocalizzazione delle piste e dei punti ristoro-strutture ricettive, i portabici davanti alla struttura ricettiva, i punti informativi lungo il percorso, i bike shop convenzionati e le ciclofficine per le riparazioni e i pezzi di ricambio.

Il report indica "alcune priorità di policy per sostenere l'ulteriore sviluppo del cicloturismo nel Paese, accrescerne la visibilità e l'appetibilità sui mercati internazionali". Partendo da una "politica fiscale per la filiera del ciclo italiana, a partire dalla riduzione dell'Iva sugli acquisti di biciclette e sui servizi connessi (per esempio noleggio e riparazione) sul modello del Portogallo che nel 2022 ha ridotto l'Iva sull'intera filiera, passandola dal 24% al 6%".

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