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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Filiera abbigliamento 'spezzata', Lombardo: "Difficile anticipare ripartenza negozi di abbigliamento"

Il comune adotta la linea prudenziale: appoggio a richieste avanzate dallo Stato per il supporto del Made in Italy, ma niente fretta di tirare su le saracinesche per evitare "aperture a singhiozzo"

Una filiera 'spezzata' quella dell'abbigliamento perchè "interrotta: da una parte gli operatori all'ingrosso di abbigliamento che possono tornare in attività, dall'altra le saracinesche abbassate dei negozi della vendita al dettaglio". Lo sottolinea  in Question time la consigliera Mirka Cocconcelli  chiedendo un intervento dell'amministrazione su quello che definisce un "black out che evidenzia una mancata conoscenza di questo settore ".

Sul caso interviene l'assessore Lombardo, che pur riconoscenche la chiusura dei negozi "porta evidentemente a un danno dell'intera filiera, perché è evidente che ci sono interconnessioni tra l'apertura dei negozi fisici e le attività del commercio al dettaglio con le attività che si possono svolgere rispetto al commercio all'ingrosso, anche per lo smaltimento dei prodotti in giacenza nei magazzini".

Difronte al danno danno economico che le attività hanno avuto in seguito alla chiusura , Lombardo risposta con delle misure di intervento pubblico: "Ritengo - asserisce l'assessore- debba darsi risposta con delle misure di intervento pubblico per restorare un danno per un rischio che non può essere ascrivibile al normale rischio imprenditoriale, per la natura eccezionale che presenta un caso come quello della pandemia che stiamo attraversando. Ciò significa che le richieste che vengono fatte allo Stato, da un lato per il supporto del Made in Italy in particolare per quel che riguarda i negozi di moda, all'altro per una contribuzione, sia da sostenere"

L'amministrazione però al momento non considera fattibile la proposta di allentare la presa anticipando le aperture per il settore. "Difficile - sottoliena Lombardo - accogliere l'anticipazione della data di partenza dei negozi di abbigliamento prima del 18 maggio, non perché non ci sia la volontà da parte dell'Amministrazione di sostenere la riapertura il prima possibile di tutte le filere, come voi sapete l'attività che abbiamo svolto all'interno del Tavolo metropolitano per la sicurezza serve proprio a cercare intanto di garantire la massima sicurezza possibile per i lavoratori e per gli imprenditori, ma anche per cercare di anticipare le date di ripartenza delle attività, secondo il principio ribadito anche ieri dal Ministro Boccia, sulla apertura differenziata sul territorio regionale".

L'amministrazione intanto monitora quello che sta succedendo nei diversi Paesi e nelle regione limitroferibadendo l'intenzione di non voler "procedere di fretta altrimenti il rischio è quello delle riaperture a singhiozzo, cioè di procedere con aperture e chiusure e io penso che il nostro sistema produttivo ed economico e occupazionale non possa permettersi di procedere con aperture e chiusure a singhiozzo".

In soldoni, se il Comune appoggia le richieste avanzate dallo Stato per il supporto del Made in Italy e per evitare la filiera 'spezzata', soprattutto nell'ambito del commercio trova che ci voglia un "po' più di prudenza" invece nell'anticipare ulteriormente l'apertura dei negozi di abbigliamento al dettaglio. Detto questo - chiosa Lombardo - l'impegno  dell'Amministrazione comunale sarà quello di sostenere le imprese che hanno subito un danno. E' per questo che stiamo aspettando anche il decreto del Governo, proprio per evitare sovrapposizioni e far sì che il sostegno sia cumulativo e non una duplicazione".

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