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Economia

Incidenti sul lavoro, in Emilia Romagna 44 in 9 mesi: "Situazione preoccupante”

Tullia Bevilacqua (Ugl Emilia-Romagna)

“Gli ultimi dati  pubblicati da Inail  e dall’Anmil nel corso della 68^ Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro mostrano un quadro preoccupante in Emilia-Romagna. A fronte di una pur lieve flessione o stabilità di questo grave ed endemico fenomeno  al Sud, al  al Centro (-2,3%) , nelle Isole (-2,9%) e nel Nord-Ovest (-0,1%) spicca  un lieve aumento nel Nord-Est (+0,2%). Con l’Emilia-Romagna che registra un elevato numero di morti sul lavoro (44 da gennaio al 9 ottobre 2018 secondo i calcoli dell'Osservatorio indipendente  di Bologna)  fra i più alti d’Italia dopo Veneto (58 morti), Lombardia (49) e Campania (47).  Queste cifre devono convincere una volta di più le istituzioni a mettere mano al dettato normativo di settore”. A lanciare l’allarme è il segretario generale dell’ Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.

Secondo  i dati  Inail in tre anni (dal 2015 al 2017)  le denunce d'infortunio sono aumentate dello 0,6% fino al numero di  641.000 in tutta Italia, con un incremento   del 2,2% nella categoria più a rischio (tre volte la media generale) quella dei lavoratori sotto i 35 anni d’età. E sono sempre i giovani le vittime degli infortuni mortali.

Secondo l'Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro di Bologna i morti sui luoghi di lavoro dal 1° gennaio al 9 ottobre 2018 sono 568. Con 1.060 lavoratori morti sulle strade e in itinere.

 Anche le malattie professionali denunciate sono in tendenziale crescita ,  ed era prevedibile: visto il maggior numero di patologie correlate al lavoro riconosciute dall’Inail.

“Questo è  il quadro generale, che evidenzia un incremento degli incidenti e dei morti sul lavoro in linea con la ripresa economica e l’aumento dell’occupazione che, pur con cifre basse rispetto alla media europea, si registra in Italia nell’ultimo triennio. In Emilia-Romagna  nei primi otto mesi del 2018,  la maglia nera degli infortuni sul lavoro la indossa la provincia emiliana  di Piacenza (+6,5%). Mentre in Romagna gli infortuni sono in aumento a Forlì-Cesena e Ravenna e in calo a Rimini. Pur in un quadro statistico che vede un calo degli infortuni più gravi, quelli mortali”: aggiunge ancora Tullia Bevilacqua che esprime   inquietudine sul rischio che la ripresa economica possa comportare anche un rilancio del fenomeno infortunistico. 

Il Segretario Generale   dell’ Ugl Emilia-Romagna indica due strade per affrontare il problema. La  prima: aggiornare la   normativa  che riguarda le assicurazioni per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
La seconda:  potenziare la medicina del lavoro pubblica,  maggiore congruità dei   controlli e aumento degli organici pubblici votati all’accertamento delle irregolarità nei luoghi di lavoro, lotta al lavoro nero e all’economia sommersa, un fenomeno, quest’ultimo, che l’Istat ha stimato due giorni fa in 210 miliardi di euro, il 12,4% del Pil.

“E’ necessario modificare la legge che   riguarda l’ assicurazione sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, si tratta di un testo in vigore da ormai 53 anni  e dunque inadeguato rispetto ad un mercato del lavoro in continua evoluzione e sempre più improntato alla flessibilità ed alla concorrenza sleale.  Prima ancora della repressione e del controllo l’Ugl ritiene essenziale valorizzare la medicina del lavoro pubblica consentendo ai rappresentanti dei lavoratori all’interno dell’azienda di  partecipare maggiormente alla valutazione dei rischi e alla definizione degli interventi preventivi  in coerenza con l’attività produttiva svolta. Inoltre,  è di fondamentale importanza investire sulla formazione e sull’uso dei dispositivi di protezione specie in alcuni settori particolarmente a rischio quale ad esempio quello dell’edilizia”, conclude  Tullia Bevilacqua.

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