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La Perla, respinte le proposte aziendali: "Tagli senza un piano coerente"

Sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil: "L'Azienda ci ha annunciato un piano che non affronta il tema dello sviluppo e degli investimenti finalizzati al recupero del fatturato". Sciopero

La Perla, le cose si complicano per i dipendenti dell'azienda in crisi. Le proposte aziendali sono state respinte come semplici "tagli di costo senza un piano coerente", fanno sapere Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil: "L'Azienda ci ha annunciato un piano che non affronta il tema dello sviluppo e degli investimenti finalizzati al recupero del fatturato. Anzi ci annunciano un ulteriore taglio dell'offerta e un depauperamento delle capacità progettuale e produttive, che fanno del prodotto de La Perla un prodotto unico al mondo. L'assemblea dei lavoratori ha dunque giudicato negativamente le proposte dell'azienda, che ha incontrato i sindacati per "aprire la procedura di mobilità per 309 dipendenti su 600". E' stato in seguito deciso di "intensificare le iniziative di sciopero".

"Nei prossimi giorni - hanno dichiarato i sindacati - organizzeremo un'iniziativa pubblica a cui inviteremo le Istituzioni e le forze politiche per affrontare insieme la grave crisi di una Azienda storica del Bolognese e per chiedere un piano industriale di sviluppo, dire no ai licenziamenti e chiedere la proroga della cassa integrazione speciale". Rispondendo ieri a una interrogazione di Fds, il sottosegretario alla presidenza della Regione, Alfredo Bertelli, aveva precisato che la Regione è impegnata ma la risposta sulla proroga della Cigs è da cercare a Roma e non solo per La Perla.

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