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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Disoccupazione a Bologna, CISL: '40mila scoraggiati che non ci credono più'

Da quest'anno il disoccupato ha l'obbligo di confermare ogni sei mesi l'iscrizione. A Bologna, a giugno 2015, risultano iscritti ai Centri per l'impiego circa 55.300 persone. In 40.000 hanno smesso di iscriversi. a A settembre uno sportello Cisl per l'incrocio tra domanda e offerta

La ripresa e' "a macchia di leopardo" e la crisi "non e' ancora finita". E' il quadro tracciato ieri dalla Cisl metropolitana di Bologna, in una conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione. Gli ultimi dati sugli iscritti ai Centri per l'impiego parlavano di circa 98.000 disoccupati, ricorda il segretario Cisl Alessandro Alberani, "più altri 20.000 che non si sono mai iscritti". Da quest'anno, però, sono cambiati i criteri per conteggiare gli iscritti ai centri per l'impiego. In seguito a una delibera regionale del 2013, ora il disoccupato ha l'obbligo di confermare ogni sei mesi l'iscrizione: se non lo fa, non viene più considerato come disoccupato. Il risultato èche a Bologna, a giugno 2015, risultano iscritti ai Centri per l'impiego circa 55.300 persone in cerca di lavoro. Molti disoccupati sono così "scoraggiati" da non iscriversi neanche più.

"Sembra che sia passato il mago Zurlì- ironizza Alberani- in realtà, i nuovi avviamenti al lavoro sono aumentati solo del 4% nel primo semestre 2015", rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (5.144 nuovi contratti). Quindi "i conti non tornano- attacca il segretario Cisl- la verità è che ci sono almeno 40.000 scoraggiati che hanno smesso di iscriversi ai Centri per l'impiego perchè non ci credono piu'". In particolare, sostiene Alberani, "si tratta di giovani", che rappresentano un terzo dei disoccupati a Bologna. Da segnalare l'aumento del 10% di giovani laureati iscritti ai Centri per l'impiego al 30 giugno 2015. "Non abbiamo bisogno dei dati Istat, il fenomeno è sotto i nostri occhi- afferma Alberani- ogni giorno abbiamo la fila di giovani che cercano lavoro". Per questo, a settembre la Cisl aprira' uno sportello per l'incrocio tra domanda e offerta.

In pratica, il Jobs act non avrebbe dato gli effetti sperati. "Non ha ottenuto il risultato di aumentare i posti di lavoro", critica Alberani. Ha permesso, quello sì, di stabilizzare molti contratti precari, ma la spinta si è già esaurita. "Abbiamo registrato un picco tra marzo e aprile, grazie agli incentivi- sottolinea Alberani- ma in estate si è già affievolito". Per questo, secondo la Cisl di Bologna, "gli incentivi vanno confermati anche nel 2016". Ma il sindacato si rivolge anche alla Regione. "Ho qualche dubbio sui 125.000 posti di lavoro in tre anni promessi da Bonaccini solo col Patto per il lavoro- attacca Alberani- servono politiche di sviluppo. La Regione punti su Garanzia giovani e dia maggior peso alla Città metropolitana di Bologna".

Nel primo semestre 2015 a Bologna sono aumentati del 53% i contratti a tempo indeterminato rispetto allo stesso periodo del 2014, a fronte di una riduzione del 19,6% dei contratti di apprendistato, del 21% di cococo e del 30% di partite Iva. Calati del 4% anche i contratti a tempo determinato. In deciso aumento invece i contratti nel pubblico (+67% a tempo indeterminato, +12% a tempo determinato) e i tirocini: +38%. Le ore di cassa integrazione intanto diminuiscono di quasi il 45% rispetto al 2014, soprattutto quella in deroga. In leggero aumento invece la cassa straordinaria. I dati però sono molto variabili a seconda dei settori. A soffrire in particolare è sempre l'edilizia, così come "molte imprese artigiane sono ancora in difficoltà", ma in generale "l'export è trainato dal settore delle macchine automatiche". E complice la crisi, ma anche le nuove tecnologie, cambia anche il profilo delle figure più richieste dalle aziende. "Esperti informatici, di social network e marketing digitale- spiega Alberani- disegnatori e personal trainer". (agenzia dire)

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