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Economia

Saliera a Bruxelles: "Contro delocalizzazione e crisi imprese, condizioni di lavoro eque"

La proposta sostenuta al Comitato delle Regioni: "Salario e condizioni di lavoro equi, e forte sistema di protezione sociale". E sull'Agenda europea sulle migrazioni, "respingere ogni radicalismo"

Gli Stati dell'Unione europea garantiscano l'adeguatezza del reddito dei propri cittadini prendendo come parametro almeno il 60 per cento del salario medio europeo (ora non è prevista nessuna soglia minima e le diseguaglianze superano ampiamente il 50%), in modo da togliere acqua a quelle aziende che delocalizzano all'estero. La proposta è stata sostenuta oggi da Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, nella riunione del Comitato delle Regioni (CdR), a Bruxelles, l’organo consultivo, composto da rappresentanti di enti locali e regionali di tutti i 28 Stati dell’Unione europea, che Commissione e Consiglio Ue devono sentire prima di decidere su temi di competenza delle amministrazioni locali e delle Regioni, per fare in modo che la legislazione europea tenga conto delle prospettive dei territori.

"Salario equo, così come lo devono essere condizioni di lavoro e di occupazione, e forte sistema di protezione sociale: sono questi- afferma Saliera, che nel CdR rappresenta l’Emilia-Romagna- i presupposti per garantire una concorrenza leale tra gli Stati membri della Ue, in modo che essi non tentino di superarsi l'un l'altro attraverso quella corsa al ribasso e quel dumping sociale i cui effetti negativi- sottolinea la presidente- si stanno vedendo anche nel nostro territorio, alle prese con crisi aziendali molte delle quali frutto della scelta delle imprese di delocalizzare in altri Paesi comunitari dove il salario dei lavoratori è più basso e il costo del lavoro inferiore, solo perché gli operai hanno meno diritti".
Nel pomeriggio di ieri, invece, sempre a Bruxelles, nel Comitato delle Regioni si è svolta la discussione, e la relativa votazione, sul parere alla "Agenda europea sulla migrazione", alla presenza del commissario per le Migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, e dell'onorevole Cécile Kyenge, relatrice al Parlamento europeo sul medesimo rapporto.
La delegazione italiana e la presidente Saliera hanno depositato alcuni emendamenti che puntavano a rafforzare il testo predisposto dal relatore del CdR in materia di migrazione, François Decoster. Il lavoro del relatore è stato supportato già a partire dallo scorso giugno all'interno della commissione Civex, contribuendo a inserire, tra gli altri, elementi a favore di un rafforzamento della politica estera comune. 

Durante il dibattito è stata chiara l'intenzione di “respingere ogni radicalismo” e i “comportamenti non solidali di alcuni Paesi”, come ferma è la volontà di adoperarsi “per una comune e forte visione europea basata sulla dignità delle persone e la responsabilità e solidarietà tra gli Stati”.

‎"L'emendamento che ho proposto- spiega Saliera-, che ha raccolto le firme di membri di altri Stati e che è stato approvato a larga maggioranza, chiede alla Commissione di porre una maggiore attenzione alla comunicazione ai cittadini dei dati corretti relativi al fenomeno migratorio. Ritengo che anche attraverso la migliore comprensione dei numeri reali e di cosa effettivamente avvenga una volta che i migranti abbiano varcato i nostri confini, si possano attuare politiche di integrazione di successo”. 

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