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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Lavoro nero: "A Bologna tocca il 72,6 per cento"

Da Piacenza a Rimini sarebbero 527 le ditte con accordi di lavoro illegittimi. L'Emilia-Romagna al terzo posto su scala nazionale. Lo dice un rapporto ministeriale

Da Piacenza a Rimini sarebbero 527 le ditte con accordi di lavoro illegittimi, quasi 8mila i dipendenti in nero e picchi di occupazione fuori dalle regole che a Bologna, in alcuni settori, toccano il 72,6 per cento.

I dati emergono dal rapporto ministeriale 2017, segnalato dalla Cgil, che il gruppo di Sinistra Italiana in Regione ha presentato con un'interrogazione alla Giunta, chiedendo di porre rimedio a "una situazione molto seria" come quella denunciata dal sindacato.

L'Emilia-Romagna infatti - si legge nell'atto ispettivo - si colloca al terzo posto su scala nazionale, dopo Lombardia e Calabria, per il maggior numero di lavoratori irregolari (7.965 circa). Le illegalità emergerebbero in settori ben radicati sul territorio: nei settori dell'alimentare e degli alloggi a Bologna tocca il triste primato con percentuali che superano il 70 per cento, seguita a ruota da Parma e Piacenza che arrivano intorno al 60 per cento. Anche i settori dell'edilizia, del trasporto, del commercio e manifatturiero registrano numeri importanti con 3.279 lavoratori in nero. La nostra Regione poi si posiziona al quarto posto per subappalti e somministrazione abusiva o fraudolenta di manodopera, con esternalizzazioni fittizie e falsi distacchi transnazionali. Numeri record anche per le sanzioni incassate a seguito delle operazioni di controllo: l'ammontare si aggira intorno ai 75 milioni di euro con Bologna, Modena e Reggio Emilia in testa.

"Le politiche del lavoro, a partire dal Jobs Act- sottolinea Sinistra Italiana- hanno reso il lavoro più precario, depenalizzando l'intermediazione illecita di manodopera, rendendo quindi più facile il lavoro irregolare e lo sfruttamento". I consiglieri chiedono pertanto alla Giunta cosa intenda fare per affrontare la situazione denunciata dal rapporto del Ministero e quali iniziative intenda assumere "per garantire ai lavoratori dignità, prospettiva e futuro". (Giulia Paltrinieri)

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