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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Tandem Comune-Curia per il lavoro: centinaia le richieste, in sette ce l'hanno fatta

Inaugurati gli spazi per i colloqui nel palazzo della ex provincia. Obiettivo: un lavoro dignitoso per chi è in condizioni di fragilità

"Non vogliamo dare sussidi, ma lavoro dignitoso, che consenta di uscire da una situazione di fragilità". E' la missione, tracciata dal sindaco di Bologna assieme all'arcivescovo Mattero Zuppi, di "Insieme per il lavoro", il progetto nato dalla collaborazione tra Palazzo D'Accursio e la Curia per dare risposte a chi si trova in condizioni di difficoltà e non riesce a trovare un impiego. Da oggi, "Insieme per il lavoro" ha una sede, a Palazzo Malvezzi, dove è di casa la Città metropolitana, e uffici per i colloqui con gli oltre 700 candidati che fin qui hanno chiesto una mano.

In 338, quelli che hanno presentato il proprio curriculum prima del 31 luglio scorso, hanno già sostenuto un colloquio: per sette persone si sono aperte le porte di alcune aziende per programmi di inserimento lavorativo (Fico, Hotel Baglioni, Fondazione San petronio, Copura, Fomal e Opimm).

Sono 122 quelli che, invece, non hanno proseguito il percorso perché nel frattempo hanno trovato lavoro. In 99 sono stati giudicati fuori target, in quanto 'profili forti' dal punto di vista delle competenze, mentre il progetto mira ad aiutare persone in condizione di fragilità: i per loro sono stati avviati contatti con le associazioni di categoria aderenti al protocollo di Insieme per il lavoro per l'interesse delle aziende.

L'attenzione si concentra, dunque, su un gruppo di 104 persone: per 28 sono stati avviati percorsi di formazione personalizzata che terminesanno a gennaio, mentre il curriculum di 43 candidati è stato già inviato al board delle imprese coinvolte nel progetto. A breve saranno ultimati anche i colloqui con le 398 persone che si sono fatte avanti dopo il mese di ottobre.

Ci sono poi i tirocini formativi erogati dai servizi sociali per le persone in situazione di fragilità in base a quanto prevede la legge: le posizioni esaminate sono 127, per 34 sono già stati approvati i progetti personalizzati. E non è finita. Perché "Insieme per il lavoro" sta valutando cinque progetti di auto-impresa (su nove presentati) ed ha assegnato un finanziamento per due progetti sociali destinati a giovani che escono dalle comunita' (un carretto a pedali per la vendita di spremute d'arancia on the road), l'altro per la ristrutturazione di uno spazio per il rimessaggio delle bici. Ai percorsi si affiancano progetti di credito sociale con la collaborazione di Emil Banca.

"La macchina ha già cominciato a funzionare. Tutti vorremmo che funzionasse più rapidamente, perché nel frattempo la sofferenza delle persone continua, soprattutto per chi ancora sta pagando la crisi e per i giovani che vorrebbero inserirsi nel mercato del lavoro", osserva Zuppi. "La collaborazione è uno dei punti di forza della città. Il ruolo delle imprese è decisivo", sprona l'arcivescovo. "Il passaggio di oggi- evidenzia Merola inaugurando gli uffici- serve a strutturare la speranza. La nostra iniziativa è indirizzata a persone fragili, per cui richiede un surplus di lavoro. Bisogna essere rapidi con lentezza, perché è necessario fare le cose perbene". "Insieme per il lavoro" nasce a maggio con la firma di un protocollo d'intesa da parte di Comune e Curia, cui è seguita l'adesione di sindacati e associazioni di categoria. La dotazione economica (su base quadriennale) ammonta a 14 milioni, 10 milioni di risorse comunali e metropolitane e 4 dalla Fondazione San Petronio. (DIRE)

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