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Licenziamenti via WhatsApp, Bonaccini: "Inaccettabile, non c'è spazio per strappi sulla pelle di chi lavora"

"In Emilia-Romagna dalle situazioni di crisi, posto che in questo caso lo sia davvero, ne usciamo insieme"

"Non esiste in alcun modo che in pochi secondi, il tempo di un messaggio su whatsapp, si possano licenziare lavoratori e lavoratrici". Lo ha scritto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in una nota dopo il caso che ha ormai fatto il giro della rete, ovvero l'azienda di logistica dell'Interporto che ha comunicato il licenziamento via messagio a 90 addetti.
Per il presidente "le vertenze aziendali si gestiscono secondo procedure definite, nel rispetto delle norme, in tavoli ai quali siedono azienda, sindacati, istituzioni ed enti locali. Col primo obiettivo di tutelare i diritti delle persone e i posti di lavoro. Quanto stanno subendo gli addetti del magazzino Logista di Bologna è inaccettabile - e assicura - insieme a lavoratori e lavoratrici, ai sindacati e alla Città Metropolitana di Bologna faremo di tutto per impedire un colpo di mano che calpesta in primo luogo la dignità di donne e uomini la cui professionalità va invece tutelata e valorizzata.Coinvolgeremo il ministero del Lavoro, per chiedere con fermezza il rispetto delle procedure previste, rigettando blitz di qualsiasi tipo". 

Licenziati via whatsapp, la rabbia dei lavoratori: "Vergogna, siamo esseri umani" | VIDEO

"In Emilia-Romagna dalle situazioni di crisi, posto che in questo caso lo sia davvero, ne usciamo insieme. 
Nel Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto qui da tutte le parti sociali c'è l'impegno a non procedere a licenziamenti unilaterali, fuori da un percorso di confronto e di attivazione preliminare di tutti gli ammortizzatori sociali. Non c'è spazio per strappi sulla pelle di chi lavora e a discapito del territorio", conclude il presidente della Regione. 

Licenziati via whatsapp: l'azienda: "Si tratta di una riorganizzazione" 

Intanto due mobilitazioni sono andate in scena: ieri davanti al magazzino Logista e oggi alla Philip Morris di Crespellano, azienda per la quale lavora la ditta in appalto, che però a fatto sapete con un comunicato che "la riorganizzazione della rete e delle attività operative di Logista Italia non riguarda in alcun modo né le attività né il personale di Philip Morris Manufacturing and Technology di Bologna o attività svolte da Logista all'interno del sito di Crespellano". 

Interporto, licenziati su whatsapp. Lepore: "Cambiare jobs act". Battistini: "PD servo delle lobby" 

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