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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Licenziamenti via whatsapp. Si invocano tavolo di crisi e accertamenti del ministero del lavoro

La politica ringhia. Il M5S invoca accertamenti al ministero del lavoro, Evangelisti: Management e la proprietà chiariscano in Città metropolitana le ragioni. Sindacati preoccupati: "Urge tavolo di crisi, mantenere i posti di lavoro sul territorio"

Continuano le polemiche dopo l'annuncio di licenziamento via whatsapp ricevuto da 90 lavoratori di Logistic Time Srl ( azienda  in appalto per Logista all'Interporto) che ieri hanno manifestato davanti alla sede della Philip Morris, azienda per la quale lavora Logista. Dall'episodio specifico alla situazione generale si sposta la preoccupazine dei sindacati. "Il quadro che ci si prospetta davanti è ancor più ampio e preoccupante: infatti pare siano interessati dalla vicenda non solo i lavoratori della logistica ma anche quelli di altri settori, come l'alimentare". Questo l'allarme lanciato da Cgil, Cisl e Uil di Bologna sui possibili risvolti della vertenza scoppiata nel magazzino bolognese. 

"Il tavolo di crisi metropolitano deve essere immediatamente operativo e portare l'azienda a mantenere i posti di lavoro sul territorio", scandiscono i segretari, Maurizio Lunghi, Enrico Bassani e Giuliano Zignani. "In un momento che dovrebbe essere di riavvio delle fasi produttive per il nostro territorio, mettere in discussione i rapporti di lavoro delle persone è dannoso e non in linea con la realtà", protestano i sindacalisti. Cgil Cisl e Uil, infine, confermano, "alla luce delle espressioni di solidarietà emerse da varie parti politiche, uno dei punti contenuti nel loro documento rivolto ai candidati sindaci e cioè costruire un riconoscimento pubblico, sociale, del buon lavoro. Questo deve valere non solo per il settore della logistica, ma complessivamente per tutti i settori merceologici del territorio metropolitano".  

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Volt: "È estremamente grave quanto avvenuto nei giorni scorsi nello stabilimento di Interporto di Logista Italia"

Anche dalle fila della politica si continua ad alzare la voce. "90 persone sono state avvertite del futuro licenziamento tramite un messaggio su WhatsApp e questo non è accettabile, specialmente dopo un anno e mezzo in cui i lavoratori hanno fatto enormi sacrifici per tenere in piedi l'azienda nonostante la pandemia". Così Volt che aggiunge: "Ancora meno accettabile è che lo stabilimento venga chiuso per delocalizzare in aree con un costo del lavoro più basso e in cui i lavoratori erogano il servizio senza ricevere in cambio le tutele contrattuali previste e guadagnate dai dipendenti del sito di interporto dal 2013. Ci uniamo alla protesta delle forze politiche e delle parti sociali che hanno stigmatizzato il comportamento dell'azienda chiedendo che venga attivato il tavolo di crisi metropolitano per fermare i licenziamenti. "

Il M5S chiede accertamenti al ministero del lavoro

 Intanto il M5S chiede accertamenti al ministero. "Dopo mesi di cassa integrazione, dal 1. settembre 65 lavoratori resteranno a casa. In un momento di crisi post pandemica in cui le famiglie faticano a rialzarsi, i licenziamenti devono essere assolutamente evitati, soprattutto quando non sono motivati da uno stato di crisi che non ci risulta essere stato annunciato né notificato. Quindi chiediamo: prima di avviare le procedure di licenziamento e optare per questa soluzione, l'azienda ha seguito tutte le procedure?"

Così un comunicato congiunto dei Parlamentari M5s Emilia Romagna, dove si legge ancora: "Stando a quanto dichiarato anche dal Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, pare si tratti di "licenziamenti unilaterali, fuori da un percorso di confronto e di attivazione preliminare di tutti gli ammortizzatori sociali" e salvo il Tavolo di Salvaguardia improvvisamente annunciato per domani, non ci risulta che fossero in programma tavoli di concertazione con le istituzioni."
I grillini si rivolgono infine al ministro del Lavoro Andrea Orlando, affinchè "attraverso una doppia interrogazione alla Camera e al Senato, che si facciano le opportune verifiche sulla procedura attivata da Logista Italia e di far luce sulle intenzioni dell'azienda contenute nel piano di ristrutturazione aziendale". 

 Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, aggiunge: “Questa vicenda conferma ancora una volta come sia assolutamente necessaria una regolamentazione chiara, a livello nazionale ed europeo, riguardo al caso delle delocalizzazioni che sfruttano territori e lavoratori – aggiunge Silvia Piccinini – In questo particolare momento storico, in piena crisi pandemica, casi come quelli di Bentivoglio non sono tollerabili. Ecco perché crediamo che sia necessario che il Ministero del lavoro e il ministro Orlando facciano sentire la propria voce. Gli oltre cento lavoratori impiegati nello stabilimento di Logista non meritano di essere trattati come carta straccia. A loro va tutta la nostra solidarietà ma le istituzioni hanno il dovere di impedire che questa riprovevole strategia messa in piedi dall’azienda vada a buon fine. Si faccia in fretta”, conclude la capogruppo regionale M5S.  

Evangelisti: Management e la proprietà chiariscano in Città metropolitana le ragioni

"Molti lavoratori in questi giorni sono in ferie ed hanno appreso solo con un messaggio sul cellulare e poi dalla stampa le intenzioni aziendali. In realtà nessuno di loro in questi 2 anni di pandemia si era mai fermato a riposare, perché i tabacchi dai decreti ministeriali sono stati considerati attività essenziale ... Sorprendente ed immotivato quindi, il fatto che oggi, invece, Logista Italia Spa porti avanti un piano di ristrutturazione licenziando tutti, a fronte di una crisi generale che però non ha subito e senza neppure preavvisare i sindacati." Lo dichiara Marta Evangelisti Consigliere della Città metropolitana di Bologna che fa sapere di aver "deciso di depositare un atto di sindacato ispettivo, affinché Città metropolitana, attraverso il proprio Tavolo istituzionale, inviti il management e la proprietà a condividere chiaramente ed in modo trasparente, con i lavoratori e le istituzioni territoriali, i piani industriali e finanziari per comprendere le motivazioni reali sottese alla decisione di chiudere lo stabilimento e affinché possano, eventualmente, essere concertate soluzioni alternative in merito. ”

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Mura: Multinazionali si facciano carico di responsabilità sociali

"Assolutamente ingiustificabile la decisione di delocalizzare l'attività produttiva da parte di una società che nei suoi documenti ufficiali si vanta di essere cresciuta proprio nell'anno del Covid e che ha le sue migliori prestazioni proprio sul mercato italiano. Non solo le modalità di comunicazione ai lavoratori sono state selvagge ma tutta questa operazione appare decisa solo per aumentare profitti già notevoli, senza prevedere nessun confronto con chi dovrebbe pagare il prezzo di questa politica aziendale spregiudicata. Si pone in termini sempre più pressanti l'esigenza di intervenire per indurre le multinazionali a farsi carico di una responsabilità sociale nei confronti del territorio, e per questo porteremo questi temi all'attenzione della commissione Lavoro". Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera, Romina Mura (Pd), dopo che Logista Italia spa, multinazionale monopolista nella distribuzione del tabacco, ha deciso senza preavviso di chiudere il sito di Bologna, dove lavorano 90 addetti.  

Licenziati su whatsapp: l'azienda: "Si tratta di una riorganizzazione"

(FOTO DAL PRESIDIO DEI LAVORATORI A CRESPELLANO, 3AGOSTO)

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