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Interporto, Imprese e Prefettura siglano un patto etico antimafia | VIDEO

Seguirà un Protocollo di sito per la realizzazione delle azioni previste dalla 'Carta Metropolitana per la Logistica Etica'

Un protocollo d'Intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. È quello firmato stamattina da Interporto, Città Metropolitana e Prefettura, che sarà seguito da un Protocollo di sito per la realizzazione delle azioni previste dalla 'Carta Metropolitana per la Logistica Etica' lanciata dal sindaco Matteo Lepore a novembre dopo la morte di un giovane lavoratore 22enne.

L'intesa – che dura due anni – mira ad introdurre iniziative finalizzate al rispetto della legalità nell’infrastruttura, adottando comportamenti volti alla trasparenza in particolare nel settore degli appalti, monitorando costantemente la situazione per contrastare le infiltrazioni mafiose e dando un ruolo di primaria importanza all’Ispettorato del Lavoro. 

Più controlli dunque, con un rilancio del ruolo degli ispettori del lavoro così come dell'Ausl per promuovere comportamenti virtuosi da parte delle imprese operanti all'interno dell'Interporto. 

Il Protocollo

Sei i temi trattati: sicurezza sul lavoro, qualità del lavoro e catena degli appalti, formazione preventiva e continua; coesione sociale e integrazione territoriale, innovazione, digitalizzazione e sostenibilità ambientale, nuovi investimenti in logistica.

Interporto Bologna Spa si impegna a:

  • promuovere l’adesione, presso le imprese insediate, attraverso l’invito alla sottoscrizione del presente Protocollo, di regole mirate a disciplinare la scelta responsabile dei propri partner, subappaltatori e fornitori di cui all’allegato sub 1;
  • richiedere agli insediati interportuali che aderiranno al presente Protocollo e trasmettere alla Prefettura di Bologna, i dati dei soggetti indicati dall'articolo 85 del Codice antimafia oltre che degli insediati stessi anche delle imprese cui le stesse affidano servizi di trasporto e/o comunque connessi alla logistica;
  • informare le imprese insediate che l'adesione al presente Protocollo comporta l'assunzione degli impegni suindicati e, in particolare, la sottoposizione all'accertamento, volto a escludere la sussistenza di motivi automaticamente ostativi o di tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata e di forme di illecite interferenze nelle medesime imprese.

Le imprese insediate si impegnano a:

  • comunicare a Interporto Bologna S.p.A., ai fini della trasmissione alla Prefettura di Bologna, i dati relativi ai soggetti indicati dall'art. 85 del Codice antimafia necessari allo svolgimento delle verifiche antimafia;

  • comunicare a Interporto Bologna S.p.A., per il successivo inoltro alla Prefettura e le consequenziali verifiche, le eventuali modifiche all'assetto proprietario e gestionale a qualunque titolo intervenute, come già previsto dalla normativa antimafia;

  • ricevere e comunicare a Interporto Bologna S.p.A., ai fini della trasmissione alla Prefettura di Bologna, per l’acquisizione della relativa Informativa antimafia, i medesimi dati relativi alle imprese della propria filiera che effettuano prestazioni in appalto e subappalto, concernenti i servizi di trasporto e logistica, nonché attività di edilizia, qualora le stesse non siano già iscritte alle c.d. “white list” presso le Prefetture territorialmente competenti.

La Prefettura di Bologna:

  • effettua gli accertamenti, nella forma dell’informazione antimafia di cui all’art. 91 del      D.Lgs. 159/2011, mediante la consultazione della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia ed il supporto quando necessario del Gruppo Interforze;

  • riferisce l'esito di tali verifiche a Interporto Bologna S.p.A. e alle imprese insediate;

  • adotta se del caso provvedimenti di accesso ai cantieri ai sensi del comma 1 dell’art. 93 del D.Lgs. 159/2011 e/o di accesso alle ditte ai sensi della legge 629/1982. 

  • Promuove attività di verifica di competenza dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Con l’adesione al presente protocollo le imprese insediate che vi abbiano aderito si impegnano ad introdurre, nei contratti stipulati con i propri prestatori di servizi e/o fornitori e/o esecutori, clausole risolutive espresse per le ipotesi di sopravvenuta adozione di un provvedimento interdittivo antimafia da parte della Prefettura.

Si impegnano, inoltre, a denunciare all'Autorità Giudiziaria e alla Prefettura, nonché, nel caso di appalti pubblici, alla Stazione appaltante, ogni illecita richiesta di denaro o altra utilità, ovvero offerta di protezione o estorsione, avanzata, nei propri confronti ovvero nei confronti di propri rappresentanti o dipendenti, sia in sede di affidamento sia nel corso della prestazione del servizio, dell’erogazione della fornitura ovvero dell’esecuzione dei lavori.

Qualora la Prefettura accerti la sussistenza di elementi relativi a tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata e conseguentemente adotti un provvedimento interdittivo antimafia, la Società Interporto Bologna S.p.A. e/o l’impresa insediata  porranno in essere quanto previsto dalle clausole che costituiscono parte integrante del presente Protocollo. 

A tutela della riservatezza degli eventuali dati di natura giudiziaria degli operatori “scrutinati”, la comunicazione che la Prefettura invierà, sarà priva di qualsiasi riferimento ai suddetti dati e si limiterà ad attestare  la sussistenza o meno dei motivi ostativi di cui all’art. 67 del Codice antimafia e/o dei tentativi di infiltrazione mafiosa, meglio descritti nel provvedimento che, invece, viene trattenuto al fascicolo aperto presso l’Ufficio antimafia della Prefettura.

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