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Economia Centro Storico / Piazza XX Settembre

Mediaworld chiude 7 punti vendita: presidio USB vs l'ennesima 'mattanza occupazionale'

Oggi presso l'Hotel NH de la Gare si parla di 'esuberi'. Sono 906 i posti di lavoro a rischio mentre il colosso dell'elettronica 'progetta nuove aperture. Idea di democrazia della multinazionale tedesca, in continuità con l'Europa della Merkel'

Provengono da Roma e da Rimini i lavoratori che supportati dal sindacato di base USB sta protestando a Bologna sotto l'Hotel NH Bologna de la Gare, in piazza XX Settembre, dove si sta discutendo del futuro di circa 8.000 dipendenti, ad un "tavolo al quale l’azienda ha ammesso soltanto i sindacati a lei graditi", si legge nella nota.             

Qualche momento di tensione in piazza XX Settembre 2: i lavoratori MediaWorld sono stati respinti dal servizio di sicurezza dell’Hotel: “In un albergo di lusso e in totale spregio della democrazia vengono gestiti i destini di 906 esuberi, escludendo l’USB che a MediaWorld rappresenta moltissimi iscritti”, attacca Francesco Iacovone, dell’USB Lavoro Privato.  

“Da qui non ce ne andiamo – sottolinea Iacovone - vogliamo far sentire la nostra voce e le nostre proposte contro questa mattanza occupazionale. Siamo pronti a proseguire la mobilitazione unendo la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici MediaWorld con tutte le lotte in corso nella grande distribuzione organizzata, settore in cui si stanno pagando duramente gli effetti della crisi”.

Per USB si tratta dell'ennesima "mattanza occupazionale": MediaWorld ha annunciato la  chiusura di 7 punti vendita sul territorio nazionale (Nola, Napoli, Roma, Genova, Milano, Beinasco e Settimo Milanese), mettendo a rischio 906 posti di lavoro: "Mentre da un lato progetta nuove aperture dal nord al sud del Paese, dall'altro MediaWorld dichiara chiusure ed esuberi che impatteranno sulle condizioni materiali di donne e uomini a cui si prospetta un futuro di disoccupazione"

Ed è ancora il Jobs Act a far discutere: “Non vorremmo che le aziende stessero procedendo a licenziamenti di massa per poi riassumere ex novo, beneficiando dei grandi vantaggi messi a disposizione dal Governo agli imprenditori”, domanda Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato “oggi siamo in presidio di protesta per difendere l'occupazione e per  proporre soluzioni alternative ai licenziamenti. Ma anche per rivendicare la partecipazione a questo tavolo di confronto, che MediaWorld riserva solo ad alcuni, nonostante l'USB conti un numero considerevole di iscritti. La politica degli annunci è un grande bluff, la realtà la vediamo tutti i giorni con le grandi crisi occupazionali di questo Paese, dalla Indesit all'Auchan, dalle grandi Coop fino ad arrivare all'elettronica di consumo e a Mediamarket”.

“Se questa è l'idea di democrazia della multinazionale tedesca, ci sembra in piena continuità con l’idea di Europa della Cancelliera Angela Merkel ”, conclude il rappresentante USB.

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