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Economia

Crisi Gruppo Mercatone: nominato nuovo DG, ma incerta la sorte di 4mila dipendenti

Ancora sconosciuta la lista dei 35 negozi interessati dalla chiusura, sarà fornita ai sindacati a metà mese, ma solo alla fine di giugno si saprà "se ciò che resta della nota catena di distribuzione abbia ancora una prospettiva" segnala la Cisl

Nessuna certezza sulla sorte dei 4.000 dipendenti delle società di Mercatone Uno in amministrazione straordinaria: entro il 15 giugno i tre commissari (Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari), disporranno la chiusura di 35 dei 78 negozi della rete vendita, ma solo alla fine di giugno (termine ultimo previsto dal bando pubblicato il 15 maggio per manifestare l'interesse a rilevare il complesso aziendale) si saprà "se ciò che resta della nota catena di distribuzione dei mobili e complementi di arredo abbia ancora una prospettiva", segnala la Fisascat Cisl.

Intanto, oggi i Commissari Straordinari, nell’ambito del "processo di riassetto aziendale e di salvaguardia dei livelli occupazionali avviato il 7 aprile 2015, hanno nominato il Dott. Italo Soncini Direttore Generale delle società del Gruppo Mercatone Uno ammesse alla procedura di Amministrazione Straordinaria. Sempre in data odierna, sono stati risolti tutti i rapporti in essere con il Cav. Pierluigi Bernasconi" fa sapere il gruppo.

Ancora sconosciuta la lista dei 35 negozi interessati dalla sospensione temporanea, sarà fornita ai sindacati a metà mese e per la Fisascat "il breve lasso temporale a disposizione dovrebbe essere impiegato a garantire la maggiore continuità delle attività  e per interloquire con i tanti enti locali che da subito hanno manifestato solidarietà ai lavoratori di Mercatone Uno".

Spiega il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell'Orefice:"Abbiamo richiesto ai commissari di verificare se per ciascuno dei 35 negozi prossimi alla chiusura ci siano a livello territoriale operatori commerciali disponibili a subentrare nella gestione di ogni singolo punto vendita anche per mezzo di contratti di fitto temporaneo di rami d'azienda. Questa opzione consentirebbe di garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e non pregiudicherebbe il più vasto programma di cessione del complesso aziendale e delle attività del gruppo in amministrazione straordinaria".

"Guardiamo con una certa dose di scetticismo alla possibilità che alcuni dei 35 negozi da chiudere entro il 15 giugno possano essere riaperti prima della fine dell'anno in corso- sostiene Dell'Orefice- in quanto una saracinesca abbassata, solitamente, allontana la clientela e rende molto complicato recuperare nell'immaginario del consumatore quell'idea di stabilità e di affidabilità che un'insegna dovrebbe ispirare e che molto influenza le scelte di acquisto soprattutto di beni, come quelli trattati da Mercatone Uno, che potrebbero necessitare, banalmente, di assistenza post vendita".

Dell'Orefice si dice comunque certo "che i commissari, tre personalità di esperienza e di professionalità indiscutibili, approfondiranno la nostra richiesta e sapranno effettuare le scelte più rispondenti e funzionali al raggiungimento del fondamentale e duplice obiettivo della salvaguardia del gruppo dichiarato insolvente da un lato e del personale dipendente in esso operante dall'altro, segnando anche una netta ed apprezzabile discontinuità in termini manageriali con un recente passato del quale nessuno ha nostalgia". 

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