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Economia San Giorgio di Piano

Mercatone Uno, lavoratori in sciopero a San Giorgio di Piano: 'E' chiaro che chiuderemo'

La denuncia dei sindacati: "son oltre due mesi che questa vertenza va avanti e all'oggi non si vedono spiragli positivi. Nessuna risposta ci è stata data e dal 21 marzo presso il nostro punto vendita, e in altri 34 sparsi per l'Italia, è partita una svendita totale. E' chiaro quello che accadrà: alla fine della svendita chiuderemo"

Oggi in sciopero i lavoratori del punto vendita Mercatone Uno di San Giorgio di Piano. Lo annuncia una nota di Filcams-CGIL, che spiega "son oltre due mesi che questa vertenza va avanti e all'oggi non si vedono spiragli positivi. Nessuna risposta ci è stata data e dal 21 marzo presso il nostro punto vendita, e in altri 34 sparsi per l'Italia, è partita una svendita totale. E' chiaro quello che accadrà: alla fine della svendita chiuderemo".

La crisi che investe il Gruppo non sembra avere spiragli positivi per i lavoratori. "Nonostante le rassicurazioni dei vertici di Mercatone Uno si son susseguite una serie di  fatti molto gravi che non fanno presagire esiti diversi - continunano i sindacati -  Le scorte di magazzino sono state bloccate e inventariate; i prodotti maggiormente appetibili per la clientela sono stati trasferiti ad altri Punti vendita; i prodotti di Eoro (gioielli) sono stati  trasferiti al negozio del Navile; presso il punto vendita è presente personale di sorveglianza extra-azienda; son stati bloccati tutti gli ordini."

La paura dei lavoratori ora è che l'Azienda non "giochi a carte scoperte". "Per interessi che ancora non ci sono noti - racconta Filcams-CGIL - una parte del management aziendale sta costruendo un nuovo Mercatone Uno, utilizzando il concordato e gli ammortizzatori sociali  per scaricare sulla collettività e sui lavoratori gli errori che continua a compiere. Il debito in meno di un anno è passato da circa 200 milioni a oltre 400 milioni di euro."

Il 13 marzo c'è stato l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, che ha chiesto garanzie e si è offerto di di accompagnare tutta la procedura, fornendo le regole e le procedure per garantire livelli occupazionali e l'integrità aziendale. "Oggi con la svendita e la futura chiusura - denunciano i sindacati - l'azienda viene meno agli impegni presi. Non abbiamo alcuna informazione concreta circa le offerte dei potenziali investitori, ma le azioni che l'azienda porta avanti sono più che concrete e conducono alla chiusura di 34 punti vendita e al licenziamento dei lavoratori."
Per questo oggi i lavoratori hanno deciso di scioperare, organizzando un presidio che ha simbolicamente bloccato il Punto vendita e il magazzino della logistica, impedendo ai tir di caricare e scaricare la merce per tutto il centro/nord Italia, invocando "vogliamo garanzie, vogliamo risposte, siamo stanchi di aspettare".      
La mobilitazione odierna - avvisano i dipendenti - "è solo il primo passo, siamo pronti a mobilitarci nuovamente, a partire dal prossimo incontro al Ministero che si terrà il primo aprile."

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