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Economia

Migranti, i sindacati: "Con Dl Sicurezza a Bologna lavoro a rischio per 300 persone'

Annunciato un presidio sotto la Prefettura. In ballo il destino dei contratti per Hub via Mattei e sistema Sprar

Un presidio sotto la Prefettura per sapere quale sarà il destino di oltre 300 lavoratori del mondo dell'accoglienza. È quello che verrà organizzato giovedi' 28 febbraio alle 18 a Bologna per iniziativa di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl e Uil-Fpl Emilia-Romagna.

Il primo obiettivo dei 314 dipendenti a rischio che si occupano dell'accoglienza dei migranti è  "quello di venire ascoltati dal prefetto, in quanto committente dei bandi per la cooperazione per i quali proprio il 28 febbraio scadra' la proroga", spiega Licia Di Mase, delegata della Cisl-Fp. In piazza Roosvelt, tra gli altri, a chiedere udienza ci saranno alcuni rappresentanti che rischiano di perdere il posto di lavoro di Cidas (onlus che lo scorso luglio si è unita a Camelot), la Dolce, Open Group e l'Arcolaio.

Gli operatori del terzo settore "temono una drammatica ripercussione oltre che sulla dignità e sui diritti di protezione dei migranti, anche sui posti di lavoro di chi queste persone segue quotidianamente, per effetto del Decreto Sicurezza", scrivono le sigle in una nota congiunta. Il nuovo decreto Sicurezza infatti, "rischia di produrre effetti devastanti in termini di occupazione ed economia e di minare un sistema di accoglienza integrata efficiente che include misure di accompagnamento, assistenza ed orientamento", concludono i sindacati. (Saf/ Dire)

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