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Economia Zola Predosa

Alcisa, la Mortadella resta a casa: 'Si produrrà ancora a Zola Predosa"

Così il sindaco Fiorini, superato lo spauracchio di perdere un prodotto d'eccellenza dopo l'acquisizione di Alcisa da parte di Garndi salumifici. 'L'azienda è sana e rientra nei piani di sviluppo di un grande gruppo alimentare, nessun lavoratore è stato licenziato"

In un periodo di aziende che chiudono, licenziano, tagliano produzioni, si temeva non ci fosse scampo neppure per la 'Bologna', ovvero la mortadella, tra i simboli della cucina nostrana in Italia e all'Estero. Nel 2011 Alcisa, uno dei produttori del settore, è stato acquisito da Grandi Salumifici Italiani . Da qui lo 'spauracchio' per il futuro della mortadella, di tanti lavoratori, del comparto produttivo di Zola Pedrosa, dove Alcisa era di casa.

“Quando l’azienda è stata acquisita – racconta infatti il Sindaco Stefano Fiorini – “temevamo di dover assistere ad un film già troppo visto dalle nostre parti: un’azienda a marchio storico che non riusciva a superare lo scoglio del passaggio di generazione, condannata, con molta probabilità ad un lento spegnimento da parte dei nuovi proprietari”.

Invece la Grandi Salumifici Italiani ha da subito espresso la volontà di rilanciare l’azienda valorizzandone il prodotto più prestigioso: la mortadella. “Il percorso non è stato semplice - prosegue il Sindaco - ma oggi siamo di fronte a un ottimo risultato: l’azienda è sana e rientra nei piani di sviluppo di un grande gruppo alimentare, nessun lavoratore è stato licenziato e la mortadella rimane a casa sua, a Zola!”

"Il caso dell’Alcisa ci consente di ragionare sulle possibilità che si aprono quando c’è un’autentica disponibilità al dialogo tra le istituzioni, le proprietà aziendali e i Sindacati – sono le parole dell’Assessore alle Politiche Attive del Lavoro Andrea Fini – è evidente che le imprese devono camminare sulle proprie gambe, e quindi, in questo periodo, si tratta molto spesso di gestire un ridimensionamento o di rivedere le condizioni di competitività. Ma non possiamo dimenticare che di 10 nuovi posti di lavoro che il nostro territorio offre, solo 3 sono a tempo indeterminato, quindi dobbiamo fare in modo di difendere l’occupazione esistente. Con questi interlocutori non solo è stato possibile un accordo in tal senso, ma si sono gettate le basi per un futuro industriale dell’azienda.”

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