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Economia

Neolaureati Unibo: lavoro precario per oltre il 70% e gli stipendi faticano ad arrivare a mille euro

Dura la vita per i neolaureati di Alma Mater. Ma la situazione riflette un trend in linea con quanto accade nel resto del Paese. Non va meglio neppure a chi ha la laurea in tasca da più lunga data. Così emerge dal XVI "Rapporto Almalaurea'

Precariato con una percentuale di oltre il 70%, una media di stipendi che stenta ad arrivare ai mille euro netti mensili. Dura la vita  per i neolaureati di Alma Mater. Ma la situazione riflette una tendenza in linea con quanto tocca in sorte ai giovani dell'intero Paese. Non va meglio neppure a chi ha la laurea in tasca da più lunga data.

A scattare questa poco confortante fotografia è il XVI "Rapporto Almalaurea 2014,  Laureati dell'Università di Bologna e Lavoro', che descrive la condizione occupazionale dei laureati Unibo (coinvolto un campione di 26.034 laureati). La sintesi riguarda solo i laureati triennali (8.096) e magistrali (4.992) usciti nel 2012 e intervistati dopo un anno; i laureati magistrali usciti nel 2008, intervistati dopo cinque anni.

SITUAZIONE NEOLAUREATI TRIENNALI. Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali di Bologna è pari al 42%, un valore in linea con la media nazionale che è del 41%. Tra gli occupati triennali dell’Università di Bologna, il 29% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 13% si è iscritto ad un corso di laurea magistrale e coniuga gli studi con il lavoro.
Chi invece ha scelto di continuare a studiare iscrivendosi ad una laurea magistrale è circa il 54% (a livello nazionale è il 55%).  Il 41% è quindi impegnato esclusivamente nella laurea magistrale. Il 12% dei laureati triennali non lavorando e non studiando si dichiara alla ricerca di lavoro.
Il lavoro stabile - contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo (lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.) - coinvolge, a un anno dalla laurea, 28 laureati occupati su cento di primo livello di Bologna (la media nazionale è del 34,5%). Gli occupati che non hanno un lavoro stabile rappresentano il 72% (prevalentemente con contratto a tempo determinato, mentre l’11% è senza contratto).
Il guadagno (calcolato su chi lavora solamente) è in media di 984 euro mensili netti. A livello nazionale è di 997 euro.
L’analisi deve tenere conto che si tratta di giovani che in larga parte continuano gli studi, rimandano cioè al post laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro.

SITUAZIONE NEOLAUREATI MAGISTRALI. A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 57% dei laureati, la media nazionale è del 55%. Il 15% dei laureati continua la formazione (a livello nazionale è il 13,5%). Chi cerca lavoro è il 28% dei laureati magistrali, a livello nazionale è del 31%.
A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per 26 laureati occupati su cento di Bologna, la media nazionale è del 35%. La precarietà riguarda il 73,5% del collettivo (prevalgono i contratti a tempo determinato; mentre i senza contratto sono il 7%).
Il guadagno è in linea con la media nazionale: 1.013 euro mensili netti, contro i 1.038 del complesso dei laureati magistrali.

TENDENZE DEL MERCATO DEL LAVORO NEL MEDIO PERIODO: ESITI OCCUPAZIONALI A CINQUE ANNI DAL TITOLO. Le crescenti difficoltà occupazionali incontrate dai giovani, neo-laureati compresi, negli ultimi anni si sono inevitabilmente riversate anche sui laureati di più lunga data, anche se occorre sottolineare che, col trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le performance occupazionali migliorano.
I laureati magistrali di Bologna del 2008, intervistati a cinque anni dal titolo, sono 3.872, con un tasso di risposta del 76%.
L’83% è occupato, in linea con il livello nazionale pari all’82%. Il 7% risulta ancora impegnato nella formazione (è il 6% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è il 10% contro l’11,5% del complesso dei laureati. La quota di occupati stabili cresce apprezzabilmente tra uno e cinque anni dal titolo, raggiungendo il 67% degli occupati (è il 73% nella media nazionale). Le retribuzioni nominali arrivano, a cinque anni, a 1.358 euro mensili netti (sono 1.383 euro a livello nazionale).

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