Newlat: trasferimento "coatto” dipendenti. Preoccupazione e indignazione, mobilitazione continua

I lavoratori di tutto il sito Newlat di Bologna (ex Molini e Pastifici Corticella) continuano la mobilitazione contro la chiusura dello stabilimento nel capoluogo felsineo. Dopo la tensione per gli stipendi in ritardo e per appalti chiusi, a far preoccupare ancora i dipendenti è il trasferimento imposto nelle varie sedi in su e giù per lo Stivale.

“Inaccettabile – scrivono in una nota Rsu e FLAI-CGIL, i sindacati che seguono i dipendenti - l’atteggiamento aziendale di totale chiusura al dialogo per un ragionamento serio di vera prospettiva per l’attività e per tutti i lavoratori, a partire dai 46 dipendenti del Pastificio che ricordiamo hanno sulla testa una lettera di trasferimento in tutti gli altri stabilimenti d’Italia per chiudere lo stabilimento definitivamente.”

I lavoratori lamentano il fatto che Newlat “non dia garanzie vere e riscontrabili sulle intenzioni di un nuovo investimento come previsto nel 2007”.
Preoccupati inoltre da quelli che dipingono “fumosi intendimenti del faremo e costruiremo”, che a loro avviso “non bastano ne’ ai lavoratori, alle loro famiglie ne’ alla città e al suo tessuto industriale”.
E’ questo disegno che la FLAI di Bologna ed i lavoratori denunciano, sottolineando che “il Pastificio ed il Molino a marchio Corticella non possono essere chiusi per il valore storico e caratterizzante della pasta di Bologna. E’ inoltre necessario ed imprescindibile aprire un confronto senza i trasferimenti come ostaggio tra Azienda e Sindacato.”

NUOVO SCIOPERO. Il prossimo passo sarà quello di scioperare, ancora una volta: i dipendenti resteranno a braccia conserte il prossimo giovedì e si raduneranno in presidio dalle ore 13.00 davanti alla sede di Unindustria.