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Economia San Giovanni in Persiceto

Spending review, mazzata alla sanità: "Meno sale operatorie e posti letto”

Questi - avvisa Bignami - i rischi per gli ospedali coinvolti come quello di Vergato, Bazzano, Loiano, Porretta, Persiceto e Budrio. Ausl rassicura: nessuna struttura chiuderà e via alle case della salute

Solo nella provincia di Bologna, il taglio dei servizi sanitari a seguito della spending review coinvolgerà gli ospedali di Vergato, Bazzano, Loiano, Porretta Terme, San Giovanni in Persiceto e Budrio, con il rischio anche della “chiusura di sale operatorie e del taglio drastico dei posti letto”, costringendo così i cittadini a “non avere un ospedale se non a molti chilometri di distanza”: per questo motivo la Giunta regionale deve chiarire “in che modo si intenda riorganizzare il servizio sanitario regionale”. Lo sostiene in una interrogazione Galeazzo Bignami (Pdl), che chiede all'esecutivo, in particolare, “come si intenda sopperire alla chiusura dei reparti di chirurgia e degenza” e “se è previsto un potenziamento delle strutture ospedaliere esistenti a Bologna e Provincia per far fronte all’inevitabile aumento di richieste causate dal nuovo riassetto”

Così il mondo sanitario locale si fa pressante preoccupazione, soprattutto dopo le voci su possibili chiusure di ospedali nella nostra provincia. Indiscrezioni pero' smentite durante la Conferenza territoriale socio sanitaria (CTSS)  presieduta dall'Assessore provinciale Barigazzi, dello scorso martedì. Presenti il Direttore Generale della AUSL Ripa di Meana, il Direttore sanitario Annicchiarico, l'assessore  del Comune di Bologna Rizzo Nervo e il sindaco di San Giovanni Mazzuca, insieme ai sindacati CGIL, CISL, UIL confederali, di categoria e pensionati.

L'incontro - hanno spiegato sollevati le organizzazioni sindacali - ha segnato una fase di avvio di confronti stringenti e di merito per definire congiuntamente il piano di riorganizzazione del sistema sanitario bolognese. Nell'incontro l'assessore Barigazzi ha illustrato gli indirizzi generali sui quali si svilupperà la riorganizzazione di tutto il sistema. Da parte dei dirigenti politici e dell'Azienda è stato dichiarato che le voci circolate in questi ultimi giorni sono destituite di fondamento: non si chiuderà nessun ospedale del territorio e si rafforzeranno le strutture socio sanitarie territoriali costituendo (e consolidando le poche esistenti) 15/20 case della salute in grado di rispondere ai bisogni primari dei cittadini e di decongestionare i pronto soccorso ospedalieri. Il Piano di riorganizzazione si articolerà sui seguenti indirizzi: 1)facilitazione dell'accesso al sistema sanitario; 2) riorganizzazione dell'assistenza ospedaliera; 3) riorganizzazione dell'assistenza primaria; 4) concentrazione ed unificazione; 5) governo dei consumi; 6) attivazione di nuove risorse.

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