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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Ex pastificio Corticella, fioccano licenziamenti. Prantoni: 'Strategia non chiara dell'azienda”

Nulla da fare per i 35 lavoratori: aperta procedura di mobilità. L'Assessore Prantoni bacchetta Newlat Spa: 'Piano trascinato per troppo tempo. L'azienda riconsideri la sua posizione'

Nulla da fare per i 35 dipendenti dell'ex pastificio Corticella di proprietà di Newlat Spa, per i quali sono state aperte le procedure di mobilità, nonostante lunghe trattative avviate tra azienda, sindacati e la Provincia.

Venerdì mattina l'assessore Graziano Prantoni ha partecipato al presidio indetto da Flai Cgil, volto a porre l'attenzione sulla situazione dei lavoratori. 'La situazione dell'azienda - specifica una nota di Palazzo Malvezzi - è all'attenzione del Tavolo di Salvaguardia provinciale dal novembre 2011, quando fu sottoscritto un accordo per la definizione di un percorso che garantisse da un lato continuità occupazionale attraverso il ricorso ad ammortizzatori sociali, e dall'altro prospettive produttive, attraverso la realizzazione di un nuovo sito nel territorio bolognese. Tale prospettiva fu accolta favorevolmente sia dalle Organizzazioni sindacali sia da Provincia e Comune di Bologna, e Newlat intraprese una serie di verifiche tecniche, in particolare con il Comune di Bologna".

L'impegno di Newlat fu confermato in un verbale di incontro siglato il 22.11.2011, nel quale Newlat dichiarò il proprio impegno a fare tutto ciò che fosse necessario per concretizzare l'ipotesi di realizzazione di un nuovo stabilimento nell'ambito territoriale bolognese, ritenuto strategico. In questa logica Newlat si rese disponibile al prosieguo degli ammortizzatori sociali. "Un'ulteriore conferma degli impegni da parte dell'azienda risalirebbe a solamente due mesi fa - continua la Provincia - quando al Tavolo di Salvaguardia l'azienda sottoscrisse un nuovo accordo in cui confermò l'intenzione di portare avanti il progetto di riconversione dell'area impegnandosi a trovare percorsi, qualora disponibili, volti a mantenere l'occupazione".

Malgrado tutto l’11 ottobre 2013 Newlat ha aperto una procedura di mobilità per tutti i 35 dipendenti. Racconta ancora la Provincia: "Nel Tavolo di Salvaguardia che si è tenuto il 26 novembre scorso è apparso chiaro il cambio radicale di posizione dell'azienda in merito al tenere legate le dinamiche occupazionali alle prospettive di riconversione dell'area. Tale cambiamento è stato di fatto ricondotto all'irrigidimento delle procedure burocratiche, anche alla luce delle recenti normative. Nulla è valsa la posizione espressa dal Comune di Bologna sulla piena disponibilità a mettere in moto, con il massimo sollecito, la procedure tecniche necessarie".

 “Il progetto proposto da Newlat - dichiara l’assessore Prantoni - si è trascinato per troppo tempo, cambiando più volte fisionomia e denotando una strategia non chiara da parte dell'azienda. A fronte di ciò credo possa essere legittimo chiedere all'azienda quanto sia ferma la volontà di riconoscere al territorio bolognese il valore strategico tante volte dichiarato". 
"Ho letto -chiosa Prantoni - una dichiarazione del Presidente di Newlat Matrolia che scarica ogni responsabilità di ciò che sta accadendo sulle normative e assolve azienda, Comune, Provincia e sindacati. Noi non siamo d'accordo! L'unica evidenza è che gli effetti in questo quadro di autoassoluzione sono un territorio che si impoverisce di una storica azienda e 35 lavoratori che ne pagano le conseguenze! Voglio quindi ancora una volta invitare Newlat a riconsiderare le proprie posizioni”.

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