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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia Gaggio Montano

Philips Saeco: fornitori indirizzati in Romania, lavoratori in protesta

La multinazionale chiede ai fornitori di dirottare in Romania la spedizione dei componenti. Così per aggirare il blocco dei tir messo in atto da operai e sindacati nello stabilimento di Gaggio

La Philips chiede ai fornitori di dirottare in Romania la spedizione dei componenti. Così la multinazionale reagisce al blocco dei tir messo in atto da operai e sindacati nello stabilimento Saeco di Gaggio Montano, in provincia di Bologna, dove è in corso da 48 giorni un presidio per protestare contro i 243 licenziamenti annunciati dall'azienda.

L'azienda fa infatti sapere di essere stata costretta "ad attivare le procedure per chiedere ai propri fornitori di indirizzare temporaneamente i componenti necessari alla produzione delle macchine automatiche della serie Intelia presso la fabbrica rumena di Orastie", precisando che "l'iniziativa ha come unico obiettivo quello di rispettare i tempi di consegna degli ordini in portafoglio, proteggendo, nell'interesse in primo luogo dello stabilimento italiano, le quote di mercato commerciali della serie Intelia, e non rappresenta dunque lo spostamento di una linea produttiva".

Philips lancia poi un avvertimento ai sindacati, affermando che "il ripristino in tempi brevi dell'agibilità operativa dello stabilimento di Gaggio Montano è la condizione necessaria perchè questo provvedimento non diventi definitivo". Questo anche perchè "la piattaforma di produzione della linea Intelia era stata portata dalla Romania in Italia nel corso del 2015, a testimonianza dell'importanza che lo stabilimento di Gaggio riveste nei piani di sviluppo strategico dell'azienda", ma "il blocco illegale in atto sta compromettendo questa iniziativa e, se dovesse perdurare, metterebbe seriamente a rischio sia il piano di rilancio messo a punto dall''azienda, sia la sopravvivenza stessa della fabbrica".

LAVORATORI IN PROTESTA. Proprio stamattina lavoratori e sindacati avevano fatto il punto della situazione in una assemblea davanti alla fabbrica in vista del ritorno in azienda previsto per dopodomani, quanto tutti i dipendenti dovrebbero riprendere la normale attività.
Appresa la notizia della richiesta di dirottarela spedizione, i dipendenti dello stabilimento di Gaggio hanno iniziato a abbandonare il loro posto di lavoro. Uno sciopero spontaneo immediato che potrebbe replicarsi anche domani. Quella di Philips, del resto, è "una decisione inaudita, una provocazione- attacca, parlando alla ''Dire''- Stefano Zoli, della Fiom-Cgil- soprattutto a valle del fatto che oggi l'azienda avrebbe dovuto avere, in mattinata, un incontro con il ministro" Federica Guida che sta seguendo personalmente la vertenza, e "quando mancano solo quattro giorni al prossimo incontro a Roma".
Philips assicura che non si vuole togliere produzioni a Gaggio, ma i componenti che vanno in Romania sono "proprio quelli destinati alla costruzione delle macchine da caffè che dovrebbero rafforzare la Saeco: spostarli- avverte Marino Mazzini, segretario della Fim-Cisl di Bologna- equivale a dire che c'è la volontà di far morire del tutto lo stabilimento di Gaggio". L'azienda dice il contrario... "Dicono che fanno così perchè a questo li costringe il blocco delle merci" attuato davanti alla fabbrica, e allora "è un ricatto bello e buono. E' una provocazione gravissima, inspiegabile: se vogliono fare una trattativa vera- rilancia Mazzini- siamo pronti, ma per discutere un piano industriale che parli di rilancio e non preveda neanche un esubero ma il ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali". 

La protesta dei lavoratori Saeco in piazza Maggiore

COSTI: "L'AZIENDA PENSI A SOLUZIONI UTILI". “Questa scelta gravissima non aiuta certo a creare un clima costruttivo e di dialogo tra le parti. Anzi, rende ancora più difficile la trattativa”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi commenta  la decisione della Philips Saeco di far arrivare le forniture in Romania. L’assessore domani pomeriggio sarà alla Saeco per incontrare lavoratori e sindacati, e fare il punto della situazione. “Per la storia di quello stabilimento, e per la dichiarazione unilaterale degli esuberi la risposta del blocco dei lavoratori era più che prevedibile – aggiunge Costi – . Pertanto la Regione chiede all’azienda che rinunci a questa misura e che si adoperi nella ricerca di soluzioni utili al mantenimento della produzione nello stabilimento di Gaggio e dell’intera occupazione, anche in previsione del Tavolo nazionale convocato a Roma dal ministro Guidi per il 19 gennaio”.

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