Licenziamenti alla PMP di Calderara: scioperi e proteste
I sindacati hanno sollecitato l’azienda a prendere in considerazione misure alternative: "Purtroppo PMP non ha dimostrato alcuna volontà reale di dialogo"
L’azienda di lavorazioni metalliche PMP, con sede a Lippo di Calderara di Reno, a luglio scorso durante un incontro sindacale aveva annunciato il possibile licenziamento di 4 lavoratori a causa di un calo degli ordinativi.
Vista l'entità del calo, le RSU e la FIOM hanno considerato la misura "priva di qualsiasi giustificazione" e quindi "si sono attivate per impedire i licenziamenti, dapprima proclamando uno sciopero il 4 settembre che ha visto una grande partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori e contestualmente chiedendo l’intervento delle Istituzioni e in particolare del Tavolo Metropolitano di
Salvaguardia", si legge in una nota a firma Donatella Zilioli.
I sindacati hanno sollecitato l’azienda a prendere in considerazione misure alternative come accordi di solidarietà, cassa integrazione da affiancare a specifici percorsi di riqualificazione professionale. "Purtroppo PMP non ha dimostrato alcuna volontà reale di dialogo e, al contrario, ha proceduto unilateralmente al licenziamento dei lavoratori".
Ieri 13 settembre, le lavoratrici e i lavoratori della PMP hanno scioperat con "adesione pressochè totale", fa sapere la Fiom "con presidio davanti ai cancelli della fabbrica della durata di 4 ore, per sollecitare l’azienda a rivedere le proprie posizioni e a trovare un accordo in sede istituzionale che permetta di traguardare la crisi".
Qualora la vertenza non dovesse risolversi positivamente, si prevedono altre iniziative.