Consegna posta a giorni alterni: 15 giorni per le raccomandate e bollette scadute
I sindacati tornano all'attacco e annunciano contestazioni: 'Il sistema non regge'. La Lega interpella il Ministro a Roma
15 giorni per una raccomandata e le bollette "Arrivano quando ormai sono scadute". A quanto pare, la consegna della posta a giorni alterni in Emilia-Romagna, Bologna esclusa, non sta funzionando.
Lunedì scorso l'esecutivo nazionale del Slc-Cgil ha nuovamente condiviso la necessità di "riprendere le attività di conflitto" per affrontare le problematiche del recapito. "Con il taglio del 50% delle zone di recapito in Emilia-Romagna non reggiamo" ha spiegato Giuseppe Ledda, segretario Slc, poichè ogni postino coprirebbe un territorio vasto il doppio di prima e la posta non arriva più finendo per accumalarsi.
I sindacati dunque hanno intenzione di tornare alla carica: è stata proprio l'Emilia-Romagna con mesi e mesi di blocco degli straordinari e uno sciopero regionale a fare da apripista su questo fronte: "Stiamo lavorando per provare a ricompattare il fronte sindacale, pensiamo - dice Ledda parlando alla'agenzia di stampa Dire - che si debba rilanciare unitariamente la nostra iniziativa e aprire un conflitto nazionale. Se questo non avvenisse in tempi rapidi, allora ripartiremo con la mobilitazione. La realtà dei fatti di ogni giorno dice che il sistema non regge". Tant'è che anche a Roma, in Parlamento, si torna a denunciare il problema.
Dello stesso avvsiso anche il deputato leghista emiliano-romagnolo Gianluca Pini che ha interrogato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda sui "ritardi consistenti, in alcuni casi anche di un mese, nella consegna della corrispondenza da parte di Poste" in particolare nella provincia di Forliì-Cesena e, soprattutto, nella Vallata del Bidente e in quella del Savio. Anche Pini segnala il problema delle bollette che arrivano tardi e costringono a pagare la mora. Pini parla anche di "danno di immagine" a imprese e associazioni che "nel corso di quest'ultime festività natalizie hanno inoltrato auguri, inviti e materiale informativo ai propri iscritti e dipendenti". Come pure i sindaci, specie dei piccoli Comuni montani, "hanno sollevato rilievi e proteste già da diversi mesi". (agenzia dire)
