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Sit-in dei lavoratori della ristorazione sotto sede Inps: "In troppi sotto la soglia di povertà" |VIDEO-FOTO

"La casse integrazioni non arrivano, i bonus tardano mesi, i requisiti per il reddito di cittadinanza sono troppo bassi per accedervi. Vogliamo delle risposte"

"Per i lavoratori della ristorazione il piatto piange ormai da tempo e le casse integrazioni che arrivano in ritardo mettono in crisi chi deve pagare mutui e affitti": ecco perché questa mattina sotto la sede dell'INPS di Bologna sventolavano le bandiere di Slang USB, in richiesta di un incontro per trovare soluzioni possibili e soprattutto accelerare procedure "troppo lente". 

"Sappiamo che l'Inps è solo l'erogatore dei fondi e non chi li stanzia, ma dopo un anno non siamo più disposti ad aspettare - spiega il portavoce del sindacato - abbiamo mutui e affitti da pagare e l'accumulo di debiti sta diventando pericoloso. E ci sarà anche il 'dopo', quando verranno sbloccati i licenziamenti e in molti resteranno senza lavoro. A quel punto il problema del ricollocamento sarà centrale e chiediamo che fin d'ora si lavori in concerto (Inps e istituzioni) per creare delle liste. Qui siamo sotto la soglia di povertà visto che la cassa sta sui 400 euro". 

"Siamo davanti all'INPS per chiedere lo sblocco delle casse integrazioni, l'ampliamento della platea del reddito di cittadinanza e un'integrazione salariale regionale, come fatto già anche in altre regioni" Slang USB

Manifestazione Inps Bologna

Matteo, dipendente dell'Osteria dell'Orsa, conferma le problematiche denunciate dalla protesta: "Un anno di cassa integrazione arrivatra sempre a spizzichi e bocconi. All'inizio ci stava anche ma a un anno dall'inizio della pandemia diventa inaccettabile. Bisogna davvero velocizzare le procedure". Anche Alessandro, 38enne responsabile di sala in un ristorante della città, racconta una storia già sentita: "Ci sono tante paure per lo sblocco dei licenziamenti che metteranno in sifficoltà tantissimi colleghi". 

I motivi della protesta sotto l'Inps: "Snellire le procedure"

"A un anno dall’inizio della pandemia tiriamo le somme: abbiamo lavorato a singhiozzo, abbiamo percepito una cassa integrazione da fame ed in ritardo di mesi, alcuni hanno perso il lavoro perché a nero o a tempo determinato.Casse integrazioni con mesi di ritardo, come dobbiamo sopravvivere? Le Regioni avrebbero dovuto snellire la procedura ed anticipare le casse, ma differenze non ne abbiamo viste. Vogliamo risposte dall’INPS e dalla Regione per una più rapida erogazione e lo sblocco di quelle ancora “in elaborazione” spiegano i ragazzi di USB SLANG. "In tanti abbiamo perso il lavoro o lo perderemo, in tanti ora dobbiamo sopravvivere senza una prospettiva occupazionale. Non rimane che il reddito Di cittadinanza, ma accedervi non è così semplice se abbiamo sempre lavorato. Chiediamo innanzitutto alla Regione un’integrazione salariale regionale, come fatto in altre regioni per chi ha perso il lavoro a causa della pandemia. Le Amministrazioni Pubbliche, Comune e Regione, devono garantirci il ricollocamento qualora non potessimo tornare a lavorare nella ristorazione. Andiamo a bussare alla loro porta per pretendere che ci diano soluzioni alternative. col nostro lavoro abbiamo generato ricchezza per anni nella Bologna City of Food, ed ora meritiamo di essere ricollocati piuttosto che essere abbandonati ancora una volta.

 VIDEO| Ristoratori allo stremo, le richieste della categoria

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