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Economia

Crisi, a Bologna i settori più colpiti turismo, ristorazione e trasporti

Ripresa del numero degli addetti rispetto al minimo del terzo trimestre, che tuttavia non è in grado di recuperare il livello del dicembre 2019

E' stato pubblicato il rapporto 2020 su imprese e addetti nella città metropolitana di Bologna che evidenzia una congiuntura, nonostante il blocco dei licenziamenti e l’intervento degli ammortizzatori sociali (CIG).

Dal primo al quarto trimestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, si rileva un calo sensibile degli addetti (a Bologna -11.156, in Italia -348.612), mentre il numero delle imprese attive, a livello aggregato, non subisce variazioni di rilievo, dando segni di tenuta e, in alcuni settori, casi di ripresa. Nella città metropolitana di Bologna il settore più colpito è quello del “Noleggio, Agenzie di viaggio, Servizi di supporto alle imprese” seguito da “Alloggio e ristorazione, Trasporti e Magazzinaggio, Commercio”.

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È quanto emerge dall’analisi effettuata dal Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica della Città metropolitana, sviluppata sulla base dei dati Infocamere, sui Settori di attività economica maggiormente colpiti dall’attuale crisi legata alla pandemia di Covid 19 che ha come oggetto l’andamento trimestrale delle imprese attive e degli addetti dal dicembre 2018 al dicembre 2020.

Rispetto al periodo immediatamente precedente, in Italia a dicembre 2020 si registra una ripresa del numero degli addetti rispetto al minimo del terzo trimestre, che tuttavia non è in grado di recuperare il livello del dicembre 2019.

La situazione a Bologna

Il settore più colpito in termini assoluti (-3.463 addetti rispetto al dicembre 2019) ed il secondo in termini relativi (-9,47%), è Noleggio, Agenzie di viaggio, Servizi di supporto alle imprese, che registra tuttavia una crescita del numero delle imprese attive del 2% rispetto al dicembre 2019. In Italia, il settore è invece il secondo settore più colpito in termini assoluti (-78.085 addetti nel dicembre 2020 rispetto all’anno precedente), ed il quinto in termini relativi (-5,4%). Anche in questo caso, il numero delle imprese attive registra, rispetto al 2019, una crescita del 2,61%. 

Il secondo settore più colpito in termini assoluti è quello dell’Alloggio e ristorazione (-2.770 addetti), e il terzo in termini relativi (-8,09%) rispetto al dicembre 2019. Il numero delle imprese attive è sostanzialmente stabile rispetto al 2019.Questo settore In Italia è invece quello più colpito in termini assoluti (-135.387 addetti), ed è il secondo in termini relativi (-7,35% rispetto al dicembre 2019), sia pure in ripresa rispetto al terzo trimestre. Il numero delle imprese attive, in leggera flessione tra il primo e il secondo trimestre torna a dicembre 2020 ai livelli del 2019.

Male con -1.944 addetti rispetto al 2019, Trasporti, Magazzinaggio è il quarto settore più colpito in termini relativi (-6,10%). Anche le imprese registrano un calo dell’1,32%. In Italia il calo relativo al settore è più contenuto per gli addetti (- 0,46% pari a -5.372 addetti) come per le imprese (-0,59%).

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Il Commercio è il quarto dei settori maggiormente colpiti, in termini di addetti (- 1.847 rispetto al 2019, pari al -2,58%), mentre è il primo dei più colpiti, in valore assoluto, per quanto riguarda le imprese (- 248, pari al -1,25%). In Italia, nel Commercio si registra un calo degli addetti pari a -1,60% (-55.376 unità), e un calo delle imprese pari a -0,82% (-11.256), che tuttavia, a partire dal primo trimestre 2020, segnala una ripresa rispetto all’andamento dei periodi precedenti.

Il settore dell’Industria manifatturiera, a Bologna, è il quinto dei settori più colpiti in termini di addetti (-1.621 a dicembre 2020 rispetto al dicembre 2019), mentre rimane stabile, in lieve ribasso, l’andamento delle imprese. Anche in Italia l’Industria manifatturiera è in quinta posizione per il calo degli addetti (-36.950 unità), mentre il numero delle imprese mantiene la tendenza alla contrazione in atto negli ultimi anni.

Ripresa a dciembre per l’Agricoltura in termini di addetti che supera i valori del 2019 (+133 unità), mentre le imprese calano del 2,14%, pari a -173 unità, mantenendosi al di sotto del 2019. In Italia invece, l’Agricoltura è il terzo settore in assoluto più colpito in termini di addetti, con una perdita pari a -65.969 unità a dicembre 2020 rispetto al 2019, -7,05% in termini relativi. Stazionario invece il numero delle imprese attive, che resta al di sotto dei valori 2019.

Il rapporto

L’analisi considera i valori assoluti e le variazioni tendenziali, di ciascun trimestre rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Sono stati analizzati nel dettaglio i settori di attività che hanno manifestato nell’ultimo anno gli andamenti maggiormente negativi in termini di addetti, in Italia e nella città metropolitana di Bologna.

I settori di attività presi in esame fanno riferimento alla classificazione Ateco 2007. Non sono stati considerati, anche nei totali, come nei precedenti rapporti, i dati relativi alle imprese non classificate (lettera X) ed ai settori O, P, Q (Amministrazione pubblica e difesa, Istruzione, Sanità e assistenza sociale), e T ed U (Attività di famiglie e convivenze, Organizzazioni ed organismi extraterritoriali).

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