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Economia

Shopping: come destreggiarsi fra "bazze" vere e finti sconti

Diverse le lamentele che arrivano dai consumatori. Le regole per fare acquisti senza rischi? Poche e chiare, a tutela sia di chi compra che dei negozianti. Ascom fa chiarezza

Qui a Bologna i buoni affari li chiamiamo "bazze". E questo è proprio il periodo buono per gli affari visto che siamo in pieno periodo di saldi. Gli sconti e le promozioni però non sono tutto rose e fiori e per essere una reale opportunità sia per i consumatori che per i commercianti è bene seguire un certo "comportamento" (qui le regole da rispettare durante i saldi), per non incappare in problemi e contenziosi. E le regole valgono sempre, ogni volta che si fa un'acquisto, in qualsiasi periodo dell'anno. 

Marco Cremonini, presidente di Federmoda Emilia-Romagna e di Federmoda Bologna, dà qualche numero sul dato 2016: "Era dal 2008 che non succedeva: i saldi invernali quest'anno hanno avuto un piccolo incremento, un +5%. Le vendite hanno riguardato per la maggiore capi di abbigliamento e accessori e la tendenza sembra essersi spostata sulla qualità". 

Ma qualche dubbio sul funzionamento degli acquisti, soprattutto durante i saldi c'è, e a dimostrarlo ecco alcune segnalazioni arrivate dai consumatori che lamentano prevalentemente di non essere riusciti ad effettuare un cambio: "Sono certa che non ci fosse alcun cartello ad informare che non erano ammessi cambi durante le promozioni, eppure quando sono tornata per sostituire il mio acquisto con una taglia diversa mi sono sentita dare un secco 'no' come risposta. E' legale?Non dovrebbe esserci una comunicazione ben visibile?". 

Lo abbiamo chiesto proprio ad Ascom, ed è sempre Cremonini a rispondere alle nostre domande: "Il cambio durante i saldi è a discrezione del negoziante, che ci sia o no un cartello esposto. Chi compra deve sempre controllare la taglia, possibilmente provare quello che sta per acquistare, conservare lo scontrino e chiedere tutto ciò che gli serve sapere sulle modalità di cambio. Esiste una ratio del saldo ed entrambe le parti ci vogliono guadagnare. I saldi servono ai commercianti a 'smaltire' le collezioni della stagione passata e recuperare il magazzino e la situazione è ancora più delicata quando si ha il vincolo di un brand e di una collezione". 

Ascom fa un esempio: un piumino che era in vendita da ottobre e che è stato acquistato in saldo al 50% in un sabato mattina di gennaio. Mettiamo il caso che l'acquirente lo riporti in negozio il giovedì seguente. Ecco che in questo caso specifico il negozio ha perso un ottimo sabato pomeriggio e tre altre giornate di saldo. Praticamente 5 giorni in cui quel capo poteva essere venduto e invece è ancora lì. 

Ma dunque quali sono i tempi per la sostituzione in periodo normali? "Qui c'è da fare una distinzione - prosegue Cremonini - se il capo è fallato (e c'è dunque l'obbligo di sostituirlo alla presentazione dello scontrino fiscale) deve essere riportato al negozio entro 2 mesi, mentre se non lo è entro 6 mesi. Se si entra poi nell'argomento fallatura, ci si imbatte spesso in controversie varie: dimostrare che il capo era già fallato e non è stato rovinato dopo, eccetera...". 

E' Federconsumatori invece a spiegare che molti si rivolgono alle associazioni di tutela del consumatore denunciando di aver notato che i prezzi di partenza, prima di subire una riduzione in percentuale, sono stati aumentati. Risultato: il 'saldo' è taroccato. Il presidente Maurizio Gentilini spiega che naturalmente questo deve essere provato: "Ho suggerito a chi mi ha sottoposto questa segnalazione che avrebbe dovuto fare una foto del prezzo intero e del saldo per dimostrare quanto sostenuto". 

Le buone regole per gli acquisti sicuri in sintesi:

1. Controllare sempre bene che il capo non sia fallato

2. Conservare lo scontrino 

3. Togliere l'etichetta solo con il primo utilizzo

4. Chiedere sempre al negoziante in che modo e con quali tempi possono essere richiesti dei cambi

5. Cercare di provare sempre i capi che si acquistano

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