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Al Pappagallo, Michele e Elisabetta lasciano: "Messo risorse e passione per una impresa che pensavamo duratura"

Una lettera alla città, che trasuda già nostalgia. E anche un po' di amarezza. Così i due imprenditori annunciano l'epilogo di una "coraggiosa avventura". Ma promettono che sarà un "arrivederci"

Al Pappagallo, storico ristorante nel cuore di Bologna, ha cambiato pelle negli anni. E adesso arriva una nuova fase, che coincide con i saluti di Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti, gli imprenditori che negli ultimi 6 anni ne hanno tenuto le redini. Sono saluti un po' nostalgici, un po' amari, e arrivano sotto forma di lettera alla città. Ma non un addio, è piuttosto un arrivederci. Al "prossimo capitolo della nostra vita nella ristorazione d’autore", promettono. Ergo Al Pappagallo abbandona la storica torre che lo ospita, e traslocherà altrove. Si resta in attesa di capire dove e come. 

'Al Pappagallo' un secolo di storia: "Sempre fedeli alla tradizione"\VIDEO 

"Dedicato alla nostra città, che salutiamo con un arrivederci"

"Sono passati ormai quasi 6 anni da quando abbiamo iniziato la nostra coraggiosa avventura imprenditoriale. Abbiamo messo a disposizione la nostra esperienza pregressa, le nostre risorse e la nostra passione per una impresa che pensavamo duratura negli anni".

Così inizia la lettera a Bologna dei due imprenditori, che prosegue: "Il turismo estero a Bologna stava per decollare definitivamente e per noi, imprenditori da sempre, con la passione per l’enogastronomia, era giunto il momento di ridare vita a un gioiello, il Ristorante Al Pappagallo, che nel decennio precedente aveva perso smalto e la credibilità dei cittadini bolognesi.

Abbiamo destinato importanti risorse per restituire a Bologna il tempio della gastronomia, abbiamo fatto un grande lavoro di recupero delle ricette tradizionali del ristorante attraverso una attenta e rispettosa rilettura della lezione della famiglia dei fondatori. I celebri tortellini del Pappagallo, conosciuti in tutto il mondo, detengono ancora il prestigioso riconoscimento come “Tortellino D’Oro”, onorificenza conseguita durante i festeggiamenti del centenario.

In linea con le tendenze della grande ristorazione inoltre abbiamo ampliato gli orizzonti affidando a grandi chef di caratura internazionale menu di grande ricerca ed esecuzione tecnica avanzata, investendo ulteriormente per arricchire la proposta della grande tradizione, di cui siamo i custodi riconosciuti, con menu d’autore apprezzati dalla critica enogastronomica più esigente.

Siamo andati dritti al cuore della città, riportando la convivialità in un crocevia pulsante di bellezze architettoniche cariche di Arte e di Storia. Abbiamo ripristinato il collegamento con la Torre degli Alberici, mettendo a disposizione dei clienti la più antica bottega di Bologna, che dopo attento restauro conserva e rammenta ancora le sue caratteristiche originarie. Anche i locali del Ristorante sono stati ristrutturati, in un momento particolarmente difficile, in piena pandemia".

Poi i toni si fanno più duri. Il rammarico di chi si è sentito poco tutelato. Il riferimento è alle istituzioni.

"Fiduciosi nelle Istituzioni - prosegue la lettera - abbiamo pensato di proseguire nella nostra missione cercando di garantire ai nostri giovani collaboratori un futuro. Abbiamo ridotto, in osservanza delle regole sanitarie, il numero dei coperti, nell’ottica di portare avanti un’impresa che aveva finalmente riconquistato la clientela della città, in attesa di ospitare nuovamente il pubblico internazionale.

Ci saremmo aspettati dalle istituzioni un atto deciso di solidarietà e una presa di posizione nei confronti delle future speculazioni che, a fronte di sicuro profitto, hanno consentito, nell’indifferenza più totale, un vero e proprio sopruso ai danni di una vera istituzione gastronomica come il Pappagallo.

Una città come Bologna, ormai meta di turismo internazionale, meriterebbe vincoli a tutela della attività storiche, botteghe e ristoranti, così come avviene per altre città d’Arte, in cui il tessuto istituzionale è vicino alle attività private che contribuiscono ad arricchire l’offerta turistica e il marketing territoriale". 

 Al Pappagallo rivisitato nella formula business: "La risposta c'è stata" 

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