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Economia Gaggio Montano

Philips-Saeco, tremano anche le piccole imprese dell’Appennino

Cna e Confcommercio Ascom Delegazioni Alto Reno chiedono: “Un tavolo per ragionare insieme con l’azienda ed evitare la crisi delle imprese dell’indotto”

Grande preoccupazione anche da parte delle piccole imprese dell’Appennino per il futuro della Philips-Saeco, che ha annunciato - e ieri confermato intorno al tavolo in Regione- i 243 esuberi (su 550 lavoratori).

"Ora serve un incontro tra azienda e le associazioni di impresa del territorio per valutare l’impatto della strategia di Philips-Saeco sulle imprese dell’indotto". E' la richieste espresse da Cna Alto e Medio Reno insieme a Confcommercio Ascom Delegazioni Alto Reno per la salvaguardia di decine di imprese della subfornitura Philips-Saeco e per le centinaia di aziende commerciali che vivono dell’indotto Philips-Saeco. Aziende che occupano centinaia di dipendenti e che "sarebbero messe in grave difficoltà da decisioni che potrebbero vedere Philips-Saeco trasferire importanti pezzi della produzione lontano dall’Appennino bolognese", spiegano i commercianti.

"Pur rispettando le scelte dell’azienda", dicono le associazione delle piccole imprese, le associazioni non vorrebbero che "venisse ignorato il ruolo strategico delle aziende artigiane e del commercio per il territorio dell’Appennino, un ruolo già reso difficile dalle crisi che hanno attraversato altre grandi imprese della zona e che un allontanamento della produzione da parte di Philips-Saeco metterebbe in ulteriore e grave difficoltà".

Lavoratori in presidio alla Saeco di Gaggio

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