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Economia Gaggio Montano

Ex dipendenti Saeco: "Ora si cerca di dare una possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro"

239 lavoratori verso la riqualificazione: partono il progetto di ricollocazione professionale

Parte l’orientamento specialistico dei 239 ex lavoratori della Saeco di Gaggio Montano, coinvolti dalla procedura di mobilità del febbraio scorso. La Regione Emilia Romagna ha, infatti, recentemente approvato il piano di intervento, presentato dallo IAL Emilia Romagna, affidandogli la direzione dell’intero progetto di ricollocazione professionale.
La prima fase inizierà a breve e sarà gestita in partnership con Intoo, società di GiGroup esperta nelle attività di outplacement, con l’obiettivo di individuare percorsi specifici e personalizzati per un concreto accompagnamento verso nuove opportunità di lavoro, per ognuna delle persone che saranno prese in carico dal progetto.

A seguire ci sarà la partecipazione ai corsi di formazione per la riqualificazione, che saranno progettati in collaborazione con FAV, Ecipar e Formart. Trattasi di corsi brevi fino a 40 ore su tematiche di base o trasversali (inglese, informatica, comunicazione,ecc.) ma anche di corsi più lunghi e strutturati per il raggiungimento delle qualifiche professionali che saranno più richieste dal mercato del lavoro locale. Saranno, inoltre, proposti anche percorsi di accompagnamento per lo sviluppo dell’auto imprenditoria.

La protesta dei lavoratori Saeco in piazza Maggiore

“Stiamo cercando di accelerare tutti i processi organizzativi – dichiara Fabrizio Ungarelli, amministratore di IAL E.R. e coordinatore per l’area bolognese – per intervenire il prima possibile sull’esigenza di nuovo lavoro. Abbiamo pensato di creare una rete di sostegno importante per questa iniziativa, in principio il Comune di Gaggio Montano, l’Unione dei Comuni dell’Appennino e tutti i sindacati, ora anche gli altri enti di formazione del territorio e le loro rispettive associazioni imprenditoriali. Stiamo provando a non lasciare nulla al caso, per cercare di raggiungere l’obiettivo di ricollocare tutti. Crediamo che questo progetto potrà trovare un suo radicamento nell'area della montagna, al di là della sola vicenda Saeco".
"In coerenza con quanto sottoscritto nell'accordo -commenta Marino Mazzini, segretario generale Fim Cisl Area metropolitana bolognese - con queste azioni si cerca di dare concretamente una possibilità di riqualificazione ai lavoratori, auspicando un loro reinserimento nel mondo del lavoro dopo una vertenza che ha cambiato un po' tutti. Sicuramente una buona prassi da esportare anche in altre situazioni di crisi aziendali".
 

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