Philips, camion alla sede di Gaggio. Barricate lavoratori: 'La Saeco non si tocca'
I lavoratori temono il peggio: che i camion siano sul posto per iniziare a svuotare la fabbrica. Intanto a Roma nuovo vertice al Ministero dello Sviluppo economico sulla situazione
Nuove tensioni allo stabilimento Philips-Saeco di Gaggio Montano, dove stamattina sono arrivati i camion che i dipendenti speravano di non dover mai vedere. La paura infatti è i mezzi siano lì per iniziare lo svuotamento dello stabilimento, portando altrove merci e macchinari e lasciando agli operai in lotta solo una fabbrica vuota da difendere.
La agitazione era salita già ieri sera: da ore si susseguono appelli per rinforzare il presidio davanti alla sede aziendale, che i dipendenti hanno approntato da più di 50 giorni per protestare contro i 243 esuberi annunciati dal gruppo. L'arrivo dei camion è stato bollato, come si legge attraverso gli sfoghi in rete sul gruppo FB "La Saeco non si tocca", come un "furto di dignità". Proprio via social network arrivano gli appelli di nuove adunate: "Intervenute tutti al presidio immediatamente. Carissimi amici e colleghi, sono ore difficili, per colpa di scelte scellerate di una multinazionale che in maniera deliberata vuole a tutti i costi fare naufragare qualsiasi tentativo di trattativa ai massimi livelli istituzionali italiani. Noi dobbiamo essere molto più responsabili di loro, mantenere la calma e la testa sulle spalle, ma soprattutto non mollare mai. Per difendere e proteggere quello che è un bene nostro e di tutta la comunità: la Saeco".
I dipendenti, non mollano, nonostante le rigide temperature e il passare dei giorni, continuano. All'arrivo dei camion rispondono con un muro compatto. tutti stesi a terra, intonando 'La Saeco non si tocca, la Saeco non si tocca'. La forza che arriva dalla disperazione, quella che si prova - come hanno raccontato alcune dipendenti - quando rischi molto. Rischi tutto. "Anche due licenziamenti a famiglia. E in Saeco di situazioni del genere ce ne sono diverse'.
Intanto, mentre sull'Appennino restano alcuni lavoratori a presidiare l'azienda, altri sono a Roma, dove oggi è in programma un nuovo vertice al ministero dello Sviluppo economico a Roma, nel quale si torna a discutere sulla delicatissima situazione della multinazionale e dei suoi lavoratori a rischio.
