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Economia Gaggio Montano

Philips Saeco: "Licenziamenti soluzione", ma si teme "chiuderà"

La multinazionale "schiaffeggia" il ministero Guidi, confermando che i 243 esuberi sono la via per rilanciare la sede emiliana e alzando barricate davanti a nuovi confronti. Parlamentari dem avvisano: "Prendono solo tempo, chiuderanno"

All'indomani della fumata nera al tavolo ministeriale sulla Saeco di Gaggio Montano, ennesimo schiaffo della Philips. Conferma i 243 licenziamenti come unica soluzione e lo fa anche di fronte al proposito del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi di consultare i vertici aziendali. La multinazionale, infatti,  in una nota lascia ben intendere che non occorre che il Ministro si scomodi, non servirà. "Il management - si legge nel comunicato -che finora ha costantemente interloquito con il ministero ha un mandato chiaro e pieno in relazione all'esecuzione del piano che piu' volte e in diverse sedi è stato illustrato ed argomentato". Dunque, le cose non andranno diversamente andando a bussare alla casa madre olandese.

"Si tratta di un piano che, pur prevedendo conseguenze dolorose ed inevitabili- sottolinea Saeco- è incentrato su consistenti misure finalizzate a rilanciare il sito emiliano, a creare le condizioni più adeguate per realizzare importanti investimenti, ma soprattutto a garantire un futuro stabile e sostenibile ad altri 315 dipendenti".

Per gli altri 243 sono confermati gli esuberi, come è stato detto ieri durante l'incontro al ministero dello Sviluppo economico.

L'azienda inoltre tiene "a riconoscere il grande impegno, la grande passione e la professionalità che il ministro Federica Guidi ha dimostrato nell'approccio alla situazione di Gaggio Montano. Proprio per questo motivo tutte le proposte messe sul tavolo sono state sempre analizzate ai piu' alti livelli aziendali". Ma "nonostante l'impegno profuso sia da parte del ministero nella relativa elaborazione sia da parte dell'azienda nella conseguente valutazione, dette proposte non sono sostenibili e neppure compatibili con un futuro rilancio dello stabilimento".

"PERDONO SOLO TEMPO, SAECO VERSO LA CHIUSURA". E' "molto grave e scorretto il comportamento tenuto in questi giorni dall''azienda a Gaggio Montano nel bolognese". A bocciare Philips sono i parlamentari Pd Marilena Fabbri, Gianluca Benamati e Andrea De Maria, che prendono atto "della forte contrarietà espressa dal ministro Guidi in occasione dell'incontro con l'azienda per l'assenza di proposte chiare per affrontare la crisi". L'invito nei confronti del ministro è a "pretendere con fermezza risposte chiare e definite da parte dei vertici olandesi di Philips".
I tre deputati, in una nota congiunta, "invitano anche il Governo a non farsi cogliere di sorpresa di fronte ad un atteggiamento passivo di Philips teso a prendere tempo e portare l'azienda alla chiusura. Chiediamo inoltre che si valutino tutte le soluzioni possibili anche in assenza di un atteggiamento costruttivo di Philips per salvaguardare l'occupazione di Saeco".

La protesta dei lavoratori Saeco in piazza Maggiore

SINDACATI: CENSURA IL NIET DI PHILIPS. Anche stavolta si sente dire dal sindacato che non ci sarà resa. Anzi, la Fim-Cisl di Bologna chiede a Governo e Regione di censurare il ''niet'' Philips a qualsiasi soluzione alternativa ai licenziamenti. "Le Istituzioni prendano posizione rispetto al comunicato durissimo diffuso da Philips, emesso peraltro mentre il ministro Guidi attende di incontrare il presidente della multiazionale", esorta Marino Mazzini, segretario provinciale della Fim-Cisl, parlando alla ''Dire''. In quella nota, l'azienda "dice altre cose non vere, come il fatto che noi avremmo impedito gli spostamenti delle persone... Invece è proprio l'azienda che ha disposto una serrata. Sono altre provocazioni in un momento delicatissimo", aggiunge Mazzini.

Un momento in cui le speranze degli operai Saeco passano dalla richiesta di incontro avanzata da Guidi al presidente di Philips Frans Van Houten. Philips ha fatto capire che le sue idee non cambieranno, "ma io credo che un ministro possa chiedere di parlare con chi ritiene opportuno, un ministro puo' scomodare chiunque" e anche per questo il "comunicato di Philips è inaccettabile", ribadisce Mazzini.
Il sindacato vorrebbe una trattativa aperta, senza soluzioni predeterminate e immodificabili, ma Philips dice ''no''. "Di soli licenziamenti non siamo disposti a discutere, forse Philips è abituata così in altri paesi, ma in Italia si cercano soluzioni condivise da tutti", avverte infine il funzionario Fim ricordando che uno stabilimento in cui restassero solo 315 addetti non avrebbe futuro. 

   

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