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Apre il Saie, dictat: "Ripensare al modo in cui l'edilizia può contribuire allo sviluppo dell’Italia"

Da oggi il Ministro Galletti, la Politica e le Imprese a confronto per quattro giorni sul tema

Partenza con polemica (VIDEO PROTESTA) per il Saie, lo storico salone dell'edilizia, in svolgimento alla fiera di Bologna da oggi al prossimo 25 ottobre.

“Il SAIE è una risorsa importante per le costruzioni e per il Paese. Oggi bisogna ripensare al modo in cui l'edilizia può contribuire allo sviluppo dell’Italia, è indispensabile che riparta per far ripartire l'economia”. Così il Ministro per l’Ambiente Gianluca Galletti ha dato il via ufficiale alla 50esima edizione della kermesse, che si presenta con numeri da record: una piattaforma per il nuovo Costruire Italiano con più di 100.000 metri quadri di superficie espositiva, 13 padiglioni e due aree esterne di macchinari, 1.400 aziende espositrici.
“Per questo una manifestazione come il SAIE – ha sottolineato Galletti - diventa un appuntamento oggi indispensabile per definire il ruolo che le costruzioni debbono avere per la ripresa”. Galletti ha poi lanciato l’invito al sistema industriale delle costruzioni perché sappia cogliere la grande opportunità offerta dalla tutela dell’ambiente per raggiungere i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 del 40% che l’Europa si sta dando, così come per quanto riguarda l’incremento delle fonti rinnovabili e la sempre maggiore riduzione dei consumi energetici. “Il Paese – ha detto il Ministro - ha bisogno della capacità produttiva e innovatrice delle aziende del settore. Dobbiamo tutti cogliere l’occasione industriale che l’Europa ci offre, sapendo utilizzare le risorse nel modo migliore.”
Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli per questa edizione del SAIE che “nel suo momento di avvio vede la presenza oltre che del Governo di tutti i vertici delle costruzioni italiane, insieme per affrontare al meglio le sfide oggi poste dalla crisi e da un Paese che deve ripartire e che soltanto guardando al valore e alle potenzialità delle costruzioni potrà realmente farlo. L’Italia delle costruzioni riparte da Bologna e dal SAIE per vincere queste sfide, presentando un pacchetto di proposte condivise con il sistema produttivo.”

Il Presidente di Confindustria Squinzi ha ricordato la sua partecipazione alla prima edizione del SAIE con la sua azienda che, ha spiegato, anche grazie alla Fiera bolognese ha assunto dimensioni internazionali, e gli anni “eroici” in cui l’edilizia iniziava a dare il suo contributo alla crescita dell’Italia, un ruolo svolto fino all’inizio di questa devastante crisi. Squinzi ha poi sottolineato come oggi l’impegno di tutti debba essere quello di “rammendare l’Italia”, come evidenziato in questa edizione del SAIE , “attraverso un forte impegno di tutti per arrestare un’emorragia produttiva che sta azzerando il settore.”

Sulla durata della crisi e sugli effetti drammatici sul settore si sono soffermati il presidente dell’ANCE Paolo Buzzetti e di Federcostruzioni Rudy Girardi. Secondo il Rapporto 2014 predisposto dalla Federazione che unisce le principali filiere del settore il sistema italiano delle costruzioni ha registrato nel 2013 una flessione della produzione del 5,5% rispetto all’anno precedente, facendo seguito a quella ancora più consistente del 2012, quando la perdita è stata del 6%. Complessivamente la contrazione dal 2008 al 2013 è stata di oltre il 26%. Inoltre nel 2014 così come nel 2015 proseguirà il calo produttivo del sistema italiano delle costruzioni anche se, grazie ad alcuni comparti in controtendenza, la contrazione in termini percentuali risulterà più contenuta di quella registrata nell’ultimo biennio, aggirandosi intorno a un - 2,2% annuo.
Nel suo intervento alla prima sessione del Forum SAIE/SCE, Buzzetti ha insistito su due aspetti su cui il Governo deve intervenire con decisione. “Il primo – ha detto – riguarda la messa in sicurezza del territorio dove va concentrato il massimo delle risorse e allo stesso tempo vanno sbloccate quelle disponibili, La seconda decisione riguarda il mercato della casa. Bisogna rendersi conto che è necessario un intervento drastico sul sistema di tassazione”. Per Girardi, di Federcostruzioni, “sono necessarie precise scelte di politica economica e una serie di decisioni che vadano a rimuovere le criticità e a sostenere una crescita degli investimenti.”

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