Sblocco licenziamenti, a Bologna metalmeccanici in sciopero. Fiom: "Decisioni inaccettabili"
A Bologna, Fim-Fiom-Uilm, proclamano il fermo il 22 luglio
"Dopo lo sblocco dei licenziamenti voluto dal governo Draghi e dalla Confindustria nei giorni scorsi alcune
aziende e multinazionali (Gkn, Whirlpool, Gianetti Ruote e altre ancora) hanno avviato le procedure per il
licenziamento di centinaia e centinaia di lavoratori". Lo scrive in una nota Fiom sottolienanco che "si tratta di decisioni inaccettabili, che colpiscono l’insieme del mondo del lavoro, che vanno contrastate con
fermezza da tutti i metalmeccanici per difendere l’occupazione, il reddito dei lavoratori, impedire la riduzione della capacità industriale del paese, evitare che altre aziende seguano questi negativi esempi e rivendicare allo stesso tempo investimenti e politiche industriali in tutto il territorio nazionale".
A Bologna, unitariamente Fim-Fiom-Uilm, proclamano per la giornata di giovedì 22 luglio 2 ore di sciopero.
"Le ingenti risorse pubbliche messe a disposizione dalla comunità europea sul PNRR vanno utilizzate per
innovare il sistema produttivo del paese, realizzare la transizione ecologica e digitale, dare soluzioni alle tante crisi aperte, creare nuova e stabile occupazione - continua Fiom - Per fare questo, per accompagnare questo processo, occorre riformare gli ammortizzatori sociali, renderli universali, ma anche vincolare le ingenti risorse pubbliche destinate alle imprese a precisi vincoli sociali a partire dalla difesa dell’occupazione, al superamento della precarietà lavorativa, alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro".
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Quindi no ai licenziamento, sì alla rifroma degli ammortizzatori sociali e dare soluzioni concrete alle crisi aziendali. Questo chiedono i sindacati dei metalmeccanici che chiamano alla mobilitazione chiedendo "al Governo di intervenire presso la Confindustria per bloccare i licenziamenti, rispettare l’avviso comune sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali sottoscritto con Cgil Cisl e Uil, dare soluzioni alle crisi aperte, aprire con il sindacato tavoli di confronto nei principali settori industriali a partire dall’automotive, dalla siderurgia, dall’elettrodomestico".