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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Sciopero benzinai sulle autostrade: ecco dove sarà garantito il servizio

La lista degli impianti che dovranno rimanere aperti sulla rete autostradale, compresi tangenziali e raccordi

Proclamato uno sciopero nazionale dal 24 al 27 gennaio 2023 dei distributori di carburanti sulle autostrade.

Ecco la lista dei distributori di carburante, disponibile anche on line sul portale della Regione Emilia-Romagna, aperti in occasione dello sciopero  degli impianti della rete autostradale, compresi tangenziali e raccordi.Tali impianti  garantiranno - specifica la Regione in una nota - il servizio per tutta la durata dello sciopero, che andrà  dalle ore 19 di martedì 24 gennaio alle ore 7 di venerdì 27 gennaio. 
BENZINAI APERTI DURANTE LO SCIOPERO_ GENNAIO 2023

I motivi dello sciopero

Alla base della mobilitazione il dissenso verso il Governo che "aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. Avviata contro la Categoria una campagna mediatica vergognosa". Secondo quanto annunciano  Faib, Confesercenti Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio in una nota diffusa nelle scorse settimane.

Sciopero benzinai a gennaio, dente avvelenato vs il Governo  

In una lettera inviata alla presidenza del Consiglio dei ministri e alla commissione di Garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, le associazioni di categoria annunciavano appunto di una protesta nei confronti delle recenti iniziative del Governo "che, dopo aver aumentato il prezzo dei carburanti di 30 centesimi con l'eliminazione dello sconto sulle accise ha inteso scaricare sui gestori le responsabilità di presunte speculazioni, additando la categoria al pubblico ludibrio". Secondo i benzinai in questo modo sono "beatificati i trafficanti di illegalità che operano in evasione fiscale e contributiva e che sottraggono all'Erario oltre 13 miliardi di euro all'anno". Lo sciopero è indetto insomma per "porre fine a questa 'ondata di fango' contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità". Perché l'impressione che si trae dalle scelte dell'esecutivo è che sia "a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l'Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l'Agenzia delle Entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull'affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria". Un "imbroglio mediatico", in pratica, dato che "gli operatori economici basano la loro attività su un margine fisso pro litro di 3 centesimi lordi al litro, garantendo allo Stato, a proprio rischio e pericolo, in alcuni casi della vita, un introito di circa 40 miliardi l'anno di gettito".

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