rotate-mobile
Economia

Sciopero benzinai in arrivo: "Stop a ondata di fango contro una categoria di onesti lavoratori"

Categoria vs il Governo, pronti a bloccare le pompe: indetta mobilitazione per il mese di gennaio

Sciopero generale dei benzinai in arrivo su tutta la rete. La data prescelta è il 25 e 26 gennaio prossimo. Alla base della mobilitazione il dissenso verso il Governo che "aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. Avviata contro la Categoria una campagna mediatica vergognosa". Secondo quanto annunciano  Faib, Confesercenti Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio in una nota diffusa oggi.

Sciopero benzinai a gennaio, dente avvelenato vs il Governo Meloni

In una lettera inviata alla presidenza del Consiglio dei ministri e alla commissione di Garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, le associazioni di categoria annunciano appunto di una protesta nei confronti delle recenti iniziative del Governo "che, dopo aver aumentato il prezzo dei carburanti di 30 centesimi con l'eliminazione dello sconto sulle accise ha inteso scaricare sui gestori le responsabilità di presunte speculazioni, additando la categoria al pubblico ludibrio". Secondo i benzinai in questo modo sono "beatificati i trafficanti di illegalità che operano in evasione fiscale e contributiva e che sottraggono all'Erario oltre 13 miliardi di euro all'anno". Lo sciopero è indetto insomma per "porre fine a questa 'ondata di fango' contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità". Perché l'impressione che si trae dalle scelte dell'esecutivo è che sia "a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l'Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l'Agenzia delle Entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull'affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria". Un "imbroglio mediatico", in pratica, dato che "gli operatori economici basano la loro attività su un margine fisso pro litro di 3 centesimi lordi al litro, garantendo allo Stato, a proprio rischio e pericolo, in alcuni casi della vita, un introito di circa 40 miliardi l'anno di gettito".

Categoria 'umiliata'

I benzinai si sentono "umiliati e offesi", anche perché sono le norme, dicono, a definire le competenze in materia di prezzi, "escludendo in modo imperativo ogni responsabilità dei gestori, tenuti ad applicare i prezzi raccomandati dalle compagnie e dai retisti". Le associazioni di categoria accusano poi il Governo di aver fatto "muro" e non aver raccolto le richieste di audizione e le osservazioni "tutte cadute nel vuoto istituzionale, di fronte alla decisione politica del Governo di reintrodurre le accise per finanziare altri servizi ritenuti essenziali". 

Sul tema carburanti:

Operazione anti-speculazione sui prezzi dei carburanti, controlli a tappeto della Gdf 

Carburanti più cari? Emilia-Romagna la peggiore: benzina fino a 2,44 euro 

Prezzi carburanti, Faib: "Ogni pieno costa 15 euro in più rispetto a 10 mesi fa" 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sciopero benzinai in arrivo: "Stop a ondata di fango contro una categoria di onesti lavoratori"

BolognaToday è in caricamento