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Lavoro, in Magneti Marelli sindacati uniti in difesa dell'articolo 18

Oggi negli stabilimenti di Bologna e Crevalcore le rappresentanze sindacali, insieme, hanno proclamato uno sciopero di due ore ogni fine turno: 'contro licenziamenti facili e ammortizzatori scarsi'

Oggi in Magneti Marelli – sia per lo stabilimento di Bologna che per quello di Crevalcore - sindacati uniti contro la riforma del lavoro voluta dal Governo Monti, in particolare la polemica grava intorno all'articolo 18: quello "nuovo" proprio non va giù, si difende il vecchio, invece, come 'una conquista irrinunciabile per i lavoratori'. Tutte le rappresentanze sindacali, caso unico in Italia, faranno fronte comune dando avvio oggi, 23 marzo, a due ore di sciopero ogni fine turno.

RIVENDICAZIONI. “La cancellazione dell’articolo 18 – scrivono congiuntamente Fim, Fiom e Uilm – che consentirà la libertà di licenziamento alle aziende porterà il nostro paese indietro di molti anni, in un momento in cui c’è bisogno del contrario”.
“Aver mantenuto la tutela davanti ai licenziamenti discriminatori e disciplinari – chiarifica in una nota Rsu Crevalcore – non può esser sufficiente per garantire la tutela del lavoro. Non comprendiamo perché per modernizzare il lavoro si debbano favorire i licenziamenti. L’articolo 18 nella sua interezza è stata una conquista e come tale va mantenuta”.

Altro punto sul quale i sindacati dissentono è “la drastica riduzione degli ammortizzatori sociali,, quali la mobilità, che in un periodo di grave crisi economica rappresentano l’unica forma di sostegno per tanti lavoratori”.

NEL BOLOGNESE MOBILITAZIONI IN TUTTI I SETTORI. La protesta odierna segue quella delle tute blu Cgil –Fiom avviata ieri con massiccia adesione ad Imola e le numerose mobilitazioni avvenute sul territorio felsineo dalla divulgazione della riforma ‘Fornero-Monti’.
Tutti i settori ne sono stati indistintamente coinvolti: dal metalmeccanico ai settori delle costruzioni, dei grafici, dell’editoria, delle telecomunicazioni e dei trasporti, delle Coop.Sociali, della Sanità e del Pubblico Impiego. In particolare – rende noto Cgil - scioperi si sono registrati alla IMA, la DATALOGIC, la CEAM, la DUCATI MOTOR, la BEGHELLI, la PANMECCANICA, la FAAC, la TENNECO MARZOCCHI, la ANDERLINI, la GIMA, la IMT, la SIDERIT, la BIELOMATIC II, la DONINI, TECNOFORM (Costruzioni), ZANICHELLI, POLIGRAFICI IL BORGO, NICA DUE, B&P EDITORI e alla Società Editrice IL MULINO.
 

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