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Economia

Sciopero metalmeccanici il 5 novembre: presidio davanti a Ducati e Confindustria, ci sarà anche Lepore

Dopo il nulla di fatto nei diversi incontri sul rinnovo del contratto collettivo, Il 6 è la volta dei taxi

Giovedì 5 novembre si fermano i metalmeccanici di tutta Italia. A Bologna è previsto anche un presidio davanti alla sede di Confindustria in via Barberia 13.
Il fermo indetto dai sindacati confederali, Fim Cils, Fiom Cgil e Uilm, sarà di 4 ore, mentre sono 8 le ore per Usb, dopo le "fumate nere" nei diversi incontri con Federmeccanica-Assistal sul rinnovo del contratto collettivo.

"Alle parole non sono seguiti i fatti, non ci sono state disponibilità concrete - scrive Fiom in una nota - le imprese chiedono un rinnovo contrattuale senza costi per sostenere la crisi del manifatturiero e non hanno manifestato alcuna apertura su tutti i temi che hanno un costo contrattuale". 

Come rendono noto i sindacati, sarà allestito uno schermo davanti alla Ducati Motor, in via Cavalieri Ducati che trasmetterà interventi e saluti da tutti i presidi nelle aziende del territorio metropolitano e regionale. Davanti alla Ducati si svolgeranno anche interventi di saluto e solidarietà. I segretari generali di FIM FIOM UILM di Bologna saranno a partire dalle 9,30 al presidio.

"Utilizzando la pandemia, Confindustria mira a condizionare la politica economica del governo e a peggiorare le condizioni salariali e d’impiego dei lavoratori - fa sapere Usb - è il manifesto politico di una classe imprenditoriale fallita, lontana dalle esigenze vere del paese, che mentre delocalizzava, contribuendo a impoverire il tessuto industriale e occupazionale, s’ingozzava di aiuti pubblici sotto forma di sovvenzioni e sconti fiscali. Nonostante tutto questo, gli industriali chiedono di mettere fine al blocco dei licenziamenti, di gestire le risorse provenienti dal MISE, dal SURE e del Recovery Fund". 

Usb ha dunque organizzato un presidio, dalle ore 10, davanti alla sede di Confidustria Emilia- Romagna, in via Barberia 13: "Mel rispetto delle misure previste dal DPCM del 24 ottobre 2020, qualora si dovessero stabilire ulteriori restrizioni il presidio verrà sospeso".

"A Bologna e in Emilia-Romagna industriali e lavoratori sono abituati da anni a firmare contratti per spostare in avanti la frontiera dei diritti tanto quanto quella dello sviluppo. Mi auguro che anche a livello nazionale Confindustria e Federmeccanica guardino con lungimiranza al modello di buone relazioni della nostra terra. Se non ora quando?", chiede l'assessore comunale Matteo Lepore, che annuncia, come riferisce l'agenzia Dire, la presenza ai presidi delle tute blu "L'obiettivo dello sciopero è il rinnovo del contratto che nella nostra provincia coinvolge quasi 35.000 lavoratori e lavoratrici, dopo oltre 11 mesi di trattativa recentemente stoppata dalla Confindustria nazionale. Una trattativa che tocca elementi fondamentali per affrontare insieme la pandemia, come salari, protocolli sanitari, norme per la sicurezza, formazione, smart working e conciliazione dei tempi di vita", ricorda l'assessore. "Anche per questo parteciperò alla giornata del 5 novembre prossimo, per ascoltare, per capire, e per dare il mio piccolo contributo alla ripresa del dialogo".

Il 6 novembre è la volta dei taxi che si femeranno per l'intera giornata. Lo sciopero è stata proclamato da Claai, Usb Taxi, Tam, OrSA Taxi, Unimpresa, Federtaxi Cisal, Uritaxi, Ati Taxi, Ugl Taxi, Unione Tassisti Italiana, Satam, Ass. Tutela Legale Taxi“
 

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