"Non è un elenco di rivendicazioni, ma a rischiare il lockdown sono le città": Merola firma la lettera Conte
Il premier ha convocato una riunione con i primi cittadini per oggi, 28 maggio, alle 15
"Nella fase due a rischiare il lockdown sono le città e con esse l’Italia. Il governo ci ascolti". Così i sindaci metropolitani, Virginio Merola compreso, in una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che, a quanto pare, ha avuto l'effetto sperato. Il premier infatti ha convocato una riunione con i primi cittadini per oggi, 28 maggio, alle 15.
“Questa lettera - scrivono - non è un elenco di rivendicazioni in nome dei Comuni, non è una sequenza di istanze relative a questo o a quel capitolo del bilancio, non è neppure una richiesta di incontro come tutte le altre. Noi sindaci delle Città metropolitane oggi rivolgiamo al governo una esortazione nell’interesse del Paese. Siamo convinti, più che mai, che senza una manovra di aggiustamento, urgente e indifferibile, salteranno i servizi essenziali di tutte le Città italiane. L’Italia ha bisogno di uno sforzo progettuale, di tutti, per rialzarsi e costruire il suo futuro. Senza gli occhi lungimiranti e la caparbia determinazione dei sindaci si rischia di ripartire con il piede sbagliato”.
"Per ripartire bisogna basarsi sulle città - ha detto Merola nel corso di una intervista radiofonica - facciamo un piano di investimenti per impostare una ripresa sostenibile da tutti i punti di vista. Ad esempio le scuole, non abbiamo le linee-guida sulla riapertura, se il presidente Conte ci dice di farcene carico, noi siamo pronti e diventeremo commissari".
Il testo della lettera a Presidente Conte
I sindaci firmatari: Antonio Decaro, Virginia Raggi, Beppe Sala, Luigi de Magistris, Chiara Appendino, Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, Marco Bucci per Genova, Dario Nardella, Salvo Pogliese, Luigi Brugnaro, Giuseppe Falcomatà, e Paolo Truzzu, hanno un incontro per rappresentare le esigenze delle città, fondamentali nella fase di ripartenza.