Stampi Group Monghidoro: 'Stipendi in ritardo e incertezze', lavoratori in sciopero
"Diverse le motivazioni che hanno portato alla mobilitazione, che ha avuto un'adesione totale" denunciano i sindacati Fiom-Cgil e Fim-Cisl a fianco dei lavoratori. Tra le richieste quella "del regolare pagamento delle retribuzioni alle scadenze previste visti i preoccupanti ritardi degli ultimi mesi"
In sciopero oggi i lavoratori della STAMPI GROUP, importante realtà di 110 dipendenti a Monghidoro, che fino a circa 1 anno fa di proprietà del gruppo KEMET ed oggetto di una intesa sottoscritta presso la Regione Emilia Romagna per la re-industrializzazione e il rilancio del sito. I manifestanti si sono radunati questa mattina in presidio davanti ai cancelli della fabbrica, dove vi rimarranno fino alla fine della giornata lavorativa.
"Diverse le motivazioni che hanno portato a questa mobilitazione, che ha avuto una adesione totale" raccontano i sindacati Fiom-Cgil e Fim-Cisl a fianco dei lavoratori. Tra le richieste avanzate quella "del regolare pagamento delle retribuzioni alle scadenze previste visti i preoccupanti ritardi degli ultimi tre mesi" e "il rispetto del piano industriale contenuto negli accordi sindacali di re-industrializzazione in particolare sui nuovi prodotti previsti per il sito di Monghidoro, sull'organizzazione del lavoro e la sicurezza".
Sul piatto anche "il rispetto degli accordi relativamente alla corresponsione dei ticket mensa e il ripristino di corrette relazioni sindacali vista la carenza di informazioni sulle prospettive, anche alla luce della recente modifica degli assetti proprietari, su cui va fatta rapidamente chiarezza, ed anche rispetto a recenti episodi intimidatori verificatisi in occasione di un precedente sciopero."
In conclusione, la RSU STAMPI GROUP, unitamente a FIOM-CGIL e FIM-CISL Territoriali di Bologna, nel ribadire la propria preoccupazione sulle prospettive di questa realtà di vitale importanza per il comprensorio, sollecitano le istituzioni locali e regionali ad intervenire per la rapida attivazione di un tavolo istituzionale di confronto che coinvolga tutti i soggetti firmatari dell'accordo di re-industrializzazione sottoscritto nel 2013 e ribadiscono che "in assenza di risposte esaustive da parte aziendale proseguiranno le mobilitazioni modulandole con la massima articolazione".